... e incursioni di Sbronzolo...
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mercoledì 30 aprile 2014

Stento a riconoscermi.

Stento a riconoscermi.
Mi guardo allo specchio: capelli arruffati, occhi cerchiati, rossetto sbavato, segni di dita sul seno, una traccia umida sulla pancia. Il segno del piacere. Non mio.
Già… avevo bisogno di una distrazione,  ma francamente non era questo quello a cui avevo pensato. Una lei-lui… no, cioè… nemmeno so come si definisce… una lesbica che si comporta come un uomo. E pure prepotente.
Oggi era stata una brutta giornata in ufficio. Pesante, impegnativa, cruda. Così prima di andare a casa mi sono scelta un bar e ho optato per un bicchiere di smemorello. Insomma, ho lasciato scegliere al barista cosa facesse al caso mio.
“Brutta giornata?” chiede lui. La mia faccia evidentemente parlava da sola.
“Si, fammi dimenticare. Dammi qualcosa che mi stordisca e mi tiri su…”
Nemmeno mi sono accorta che il bar era pieno. Ragazzini universitari che per sentirsi grandi si fanno di Aperol Spriz come se fosse acqua. E per fortuna che è vietato fumare, altrimenti sarebbero come ciminiere. E sono rumorosi. Perfetto per la mia fine giornata!
“Scusa!” un ragazzotto brufoloso mi guarda dopo avermi dato uno spintone “Ops…Scusi…” e si allontana sogghignando.
Già, sono vecchia… anche i vecchi hanno bisogno di staccare. Che poi tu, da cosa stacchi?!? Dai brufoli???
In quella, torna il barista con un bicchiere enorme con dentro un liquido dello stesso colore del Coccolino.
“E’ per me quella cosa???”
“Vedrai che ti farà bene!” e dagli con sto TU. Ho 40 anni!!! Non sono una ragazzina come ‘sti qua e vorrei ogni tanto che mi si desse un po’ di credito! Cazzarola! Ho anche un posto di prestigio in azienda!
Grugnisco pensando a tutto questo e odoro il detersivo… ha un buon profumo di cocco e di spiaggia… già così mi porta via. Bah… proviamo…
“Poi dimmi com’è…”
Giro gli occhi da sopra il bordo del bicchiere e vedo due occhi verdi che mi guardano.

martedì 15 aprile 2014

Luce

"La luce è perfetta qui!" dici sorridente da dietro l'obiettivo della macchina.
Rido di gusto e mi allungo un po', allargo le braccia in un gesto che chiama, inclino la testa e tu scatti.
"Muoviti!" suggerisci con un trillo.
Inclino la schiena indietro, scuoto la testa a muovere la mia cascata di ricci, porto le mani in alto piroettando e volgendoti la schiena. La curva delle spalle scende ripida, il mio corpo forma una C dalla punta delle mani alla punta dei piedi, con il culo che sporge un po', ma una bella C...
"Sei splendida! Vienimi incontro, ora!"
Giro solo la testa, e ti guardo da sopra la spalla. Continuo a sentire i tuoi click click click e fingo che siano una musica su cui danzare.
Mi avvolgo su me stessa volgendomi verso di te, inclino la testa in avanti e faccio un paio di passi. Alzo il viso e scendo, a quattrozampe.
"Si, dio!, così... dai... verso di me..."
Ancheggiando provocante e sinuosa mi avvicino, ti guardo dritto negli occhi attraverso l'obiettivo della macchina. Sorrido e vedi il lampo nei miei occhi.
Mi sollevo. Sempre in ginocchio, gambe leggermente larghe, corpo dritto, braccia al cielo, viso rivolto in su. click click click.
Mani sui seni. A coprire. Ti guardo languida e chiudo le gambe pudica.
Poi stringo le dita a far scoppiare la pelle strizzata, le ciocche di capelli negli occhi. Le gambe che si allargano, il corpo che scende. Una goccia sul pavimento.
"... Oh..." click, click, click... sei senza fiato.
Il mio sguardo fosco non cela più l'eccitazione che mi ha provocato la tua idea della sessione fotografica. La voglia è ormai cresciuta. E' palpabile. E' liquida. Lì, in quella goccia sul pavimento. Che raggiungo con un dito... e mi porto alle labbra.
click click click
La mano scende. Va al mio sesso.
"Metti il cavalletto e l'autoscatto, tesoro... non posso fare da sola..."