... e incursioni di Sbronzolo...
...

venerdì 14 dicembre 2012

La Isla - parte seconda

Gli shorts femminili nel mondo sono una moda estiva, a Cuba diventano arte. Normalmente in jeans, talmente attillati da apparire cuciti a pelle. Di ogni misura: extra large, modello culo che fa provincia; small, per culetti a cui manca solo la parola tanto sembrano vivi e mobili...

lunedì 10 dicembre 2012

La Isla

Cullato dal lento movimento dell'amaca e rinfrescato dal venticello pomeridiano, lascio i pensieri fluire liberi...

Il destino ironico e beffardo ha sconvolto la mia vita: rivoltata come un calzino. In bene o in male? Troppo presto per esprimere sentenze. Troppo rilassato ora per subirne le ansie.

Compagno fedele, professionista rampante, cittadino responsabile ed informato...ho mollato tutto. Oddio, non proprio mollato: lei mi ha lasciato con concrete e giuste recriminazioni, il lavoro mi è franato sotto i piedi e la responsabilità civica l'ho sepolta in giardino. L'informazione poi, nemmeno so che giorno della settima è oggi!


Il lento e annoiato rumore delle cicale è unica musica del mio tornare agli eventi che mi hanno portato ad ondeggiare sotto queste palme......

"Cazzo Franco! Ci sei, sei sul pezzo!? Dobbiamo raggiungere il budget, ne va della classifica, degli incentivi, del nostro ruolo in azienda", il mio capo. Classico animale dotato di un agonismo secondo solo alla capacità di sacrificio. Ogni atomo della sua vita è lavoro. Per carità, è una scelta. Sua, non mia. Ecco il nodo gordiano: vuole impormi la sua scelta da sempre, da quando collaboriamo. Ci prova lui, resisto io, in quello che è il nostro gioco di "tiro alla fune". Un buon capo, ma afflitto dal peccato originale di considerare unicamente la sua visione.

venerdì 7 dicembre 2012

Freddo


Sono pronta… ho gli scarponcini, il maglione di lana grosso… E sotto niente.
Lui ha voluto così.
Fa un freddo cane fuori, e io ho le gambe nude, ho la pelle d’oca. La parigina di lana tirata su fino oltre il ginocchio. E il maglione che mi copre appena il sedere. Si vede appena l’ombra scura a triangolo di dove le chiappe si uniscono alle gambe.
Il piumino che ho messo sopra al maglione mi arriva al ginocchio. Chi mi guarda penserà che ho una minigonna sotto, o un maglione di quelli lunghi che si usano adesso… e invece no…
Cammino a passi svelti. Sento il freddo sulle cosce. Sento l’aria lambire il mio sesso nudo, depilato.
Ho i brividi. Ma non so se sono per il freddo o per l’eccitazione.
Con le mani in tasca mi faccio largo tra la gente, spingo per passare in questa bolgia del mercatino di Natale del sabato pomeriggio. Lui mi sta aspettando là in fondo, al chiosco delle crepés.
Lo vedo. Nel suo giaccone di montone, guarda verso di me, con il cellulare in mano. Mi fa un cenno e con la bocca mima un “apri”. Mi avvicino ancora un po’, e soddisfo questo suo desiderio. Abbasso la lampo del piumino e lo apro. Lo vedo a tratti, coperto dalla gente, è come essere in discoteca con la luce stroboscopica: un attimo lo vedo, un attimo no, ed ogni volta la sua espressione cambia. La bocca si allarga piano, gli occhi sorridono. La mano che tiene il cellulare si alza. Guarda lì un attimo e comincia a scattare. La gente che incrocio mi guarda perplessa: fa freddo che motivo avrei di aprire il giaccone. Mi muovo come le modelle, allargo il piumino e lo tengo aperto. Si vedono le cosce nude, il calzettone sopra il ginocchio, un lampo della pelle del mio triangolo carnoso… Un paio di ragazzi incrociandomi abbassano lo sguardo a cercare, a frugare la mia nudità. Poi arrivo da lui. Ha riposto il cellulare in una tasca e mi aspetta a braccia aperte. Mi rintano tra quelle braccia. Il mio rifugio. Il mio nido. Appoggio la testa al suo petto.
“Sei stata brava, coraggiosa. Eri bellissima. Sei bellissima”
Lo dice ai miei capelli, al mio collo. E mi bacia sulla testa. E mi stringe a sé.
Ora non ho più freddo…

mercoledì 28 novembre 2012

Haiku - 2

Stille di pioggia
trattenute dal cielo
il cuore piange.



Gocce mute
sfiorano il mio viso
portando gioia.



Brivido folle
intensa libidine
d'urgente spasmo.



Voglia liquida
in piedi, a gambe aperte
tu dietro a me.



L'intera notte
non appaga ancora
la fame di te.

martedì 20 novembre 2012

Scivolo

Scivolo tra le tue braccia
incurante del tempo che scorre.
Lentamente tra un sospiro e un fremito
bramo il tuo calore
e dolci le tue labbra si schiudono
a lasciar passare un alito:
il mio nome modella l'aria
il tuo cuore ritma il momento.
Stretta al tuo corpo,
sicura nella tua presa,
cullata dalle tue attenzioni,
attendo.
Attendo la vita che si prostri a me innanzi
che mi doni le gioie che merito 
che mi autorizzi a sentirmi sua.

Haiku

Abbatte muri
crede avvicinarsi
illuso sbaglia.



Gatti corrono
li ammiro assorta
esser liberi...



Nulla accade.
Immobilità chiara.
Fermo il mondo.



Foglie volano,
mulinelli nell'aria
guardo sognante.



Sgorga dal cuore
un pensiero sublime:
noi due insieme.

domenica 18 novembre 2012

Just a thought...





I was born with the wrong sign
In the wrong house
With the wrong ascendancy
I took the wrong road
That led to
The wrong tendencies
I was in the wrong place
At the wrong time
For the wrong reason
And the wrong rhyme
On the wrong day
Of the wrong week
Used the wrong method
With the wrong technique
Wrong
Wrong

There's something wrong with me chemically
Something wrong with me inherently
The wrong mix
In the wrong genes
I reached the wrong ends
By the wrong means
It was the wrong plan
In the wrong hands
The wrong theory
For the wrong man
The wrong eyes
On the wrong prize
The wrong questions
With the wrong replies
Wrong
Wrong

I was marching to the wrong drum
With the wrong scum
Pissing out the wrong energy
Using all the wrong lines
And the wrong signs
With the wrong intensity
I was on the wrong page
Of the wrong book
With the wrong rendition
Of the wrong look
With the wrong moon
Every wrong night
With the wrong tune playing
Till it sounded right, yeah

Wrong
Wrong
Too long

giovedì 15 novembre 2012

Lirica breve

mia droga...
mia insana passione...
voglia che esplode insistente negli attimi di distrazione...
fuoco che brucia intenso nel fondo della mia anima...
tu...

mercoledì 14 novembre 2012

Tu, io, rum, divano…


“Ti va di stare in casa stasera? Ordiniamo una pizza, magari…” dico uscendo dal bagno con ancora i capelli umidi.
Mi guardi sorpreso. T’ho colto alla sprovvista.
Sono venuta a trovarti perché volevo te. Ti ho avuto. Ti ho assaggiato. Mi hai assaggiato. Ci siamo appagati. Ma mi hai fatto anche da guida turistica. Questa città non la conoscevo bene, conoscevo parti di lei, come tutti, e tu mi hai fatto vedere anfratti nuovi, zone che i turisti non frequentano, panorami… Bello. Bellissimo. Anche se della città mi interessava poco. Mi piaceva stare con te. Sarei stata anche solo seduta su una panchina della stazione pur di stare con te.
E mi hai portata a cena fuori. In posti deliziosi e fuori mano. Mi hai fatto il tour by night e al ritorno a casa mi hai soddisfatta ancora. E ancora. E ancora…

giovedì 8 novembre 2012

Incastro

Un intreccio aggrovigliato di membra.
Un incastro perfetto di corpi.
Un movimento fluido e sicuro.
Il tuo corpo che plasma il mio.
Il mio corpo che si scioglie al tuo tocco.
Il mio cuore che accelera.
Il tuo cuore che si riempie.

I nostri corpi,
un silenzio,
un respiro,
un attimo,
uno spasmo...

martedì 6 novembre 2012

Sensazione

Apro la porta e mi guardo intorno.
Tanta la gente in questo bar a quest'ora. Non abbiamo fatto una scelta originale.
Ma ti vedo. Là in fondo. Guardi verso di me. E sorridi. Mi hai riconosciuto. Come io ho riconosciuto te.
Mi avvicino. C'è uno strano silenzio che ci avvolge.
Mi tolgo il cappotto e mi siedo.
"Quando sei entrata si è fermato il mondo. Un raggio di sole ha attraversato il locale ed è arrivato fino qui da me. Hai catturato gli sguardi di tutti. Non per la tua bellezza, tra l'altro innegabile quanto particolare, ma perché emani qualcosa di speciale."
"Grazie. E' che sono contenta. Contenta di essere qui. Contenta di vederti. Contenta di poterti finalmente conoscere. E penso che si veda"
"Si vede ... sì, si vede... Sono molto contento anch'io"

mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween


Halloween

“Allora? Sei pronta per la seratona?”
Che tristezza… sono giorni che le amiche pianificano quest’uscita. L’occasione d’oro per fare una serata lontano dalla famiglia, dai figli, dai mariti… Ma io non condivido questo peso, quindi a me cosa cambia? Mi ritrovo a dover supportare loro.
Così è tutto organizzato. Un locale dove mangiare prima e ballare dopo. Dove la musica sarà uno schifo e ci sarà gente di cui non mi interessa nulla.
“Ma non potremmo fare un’altra volta?” chiedo senza farmi troppe illusioni, terrorizzata che mi chiedano anche di vestirmi da strega, magari.
“No, si fa domani. E’ tutto organizzato e vedi di non deluderci!”
Sottotesto: vestiti da figa che devi attirare i maschi al nostro tavolo che siamo in vena di folleggiare…. Wow, mi si prospetta una gran serata! Uffa!
Per evitarmi la fuga hanno anche organizzato il mio prelevamento. “Alle 8 siamo da te!”
Si presentano… oddio… vestite nei modi più improbabili, nelle loro versioni da strega soft “che ufficialmente non sono vestita in maschera”: calze con le zucche, magliette aderenti (anche chi magari non se lo può permettere), improbabile rossetto nero (per copiare me che lo uso d’abitudine), trucco nero pesante (sempre per copiare il mio smokey… peccato che il mio la maggior parte delle volte sia vero, cioè trucco sfatto dopo una notte di gozzoviglie…).

Ovviamente ho fatto come desideravano: mi sono vestita sexy. Unica single del gruppo. Unica abituata ad attirare gli uomini per farsi offrire da bere e non dover pagare la consumazione obbligatoria. Unica che può sul serio permettersi di folleggiare. Unica che non ne ha per niente voglia.

Arriviamo al posto prescelto. Orrore! E’ come mi aspettavo: decorato con zucche, ragnatele, calderoni, ragni… i camerieri portano in testa cerchietti con zucche, fantasmi e altre amenità.
Gli avventori…. beh, gli avventori… calerei un velo pietoso, ma l’unico velo che vedo stasera è quello delle ragnatele finte. Ce n’è per tutti i gusti: adolescenti brufolosi vestiti da streghe, stregoni, zombie, zucche, scheletri, che pensano di passare una serata da grandi, e adulti un po’ passée (attorno alla cinquantina abbondante) che pensano che festeggiando Halloween si sentiranno più giovani, gli uomini vestiti da strega o da cameriera sexy, qualche donna un po’ troppo svestita… tutti comunque senza alcun ritegno. Insomma ce n’è veramente di tutti i tipi.

mercoledì 24 ottobre 2012

Nuvole


Il volo di ritorno.
Tra una lacrima e un pensiero triste che cercavo di trasformare in un bel ricordo guardavo dal finestrino.
La visione che si proponeva di sotto era strepitosa: una distesa di panna montata e di zucchero filato.
Il cuore che si allargava alla bellezza dello spettacolo della natura che mi veniva offerto piano piano si alleggeriva. Le emozioni crescevano facendo male, ma la loro intensità mi faceva sentire viva. Viva come non ero mai stata. Viva come avrei sempre voluto essere. Viva come avevo sognato di essere.

martedì 23 ottobre 2012

Sospesa

Sospesa.
Sospesa tra
incredulità e incertezza
mi guardo allo specchio
mi osservo
le mie dita scorrono sul corpo
percorrono le curve percorse dalle tue
seguono il ricordo delle scie della tua saliva
corrono ai punti che hai amato
al livido che hai lasciato
unico segno che non è stato un sogno...

martedì 9 ottobre 2012

X


Cos'è questo sguardo?
Questi occhi penetranti?
Questo sorriso?
Così imperscrutabile...

Fuggente lo sguardo mentre si sposta,
inquieto per non potersi fermare,
per non poter indugiare.
Bramoso di riempirsi
della fonte del suo desiderio.
Impossibilitato e costretto.

Risata sorniona tra una parola e un commento.
Trattenuto l'atteggiamento.
Palese il corpo si scopre.
Messaggi chiari da ignorare.

Ma tanto è limpido...

lunedì 8 ottobre 2012

Tu ed io



eccoci, siamo solo tu ed io...
un brivido leggero mi percorre la schiena
deglutisco al pensiero di quello che mi aspetta...

sono curiosa di assaggiarti
sono curiosa di annusarti
sono curiosa di toccarti
sono curiosa di sentirti...

dentro di me, fino nell'anima
perché so che è lì che andrai...
e poi ancora più dentro, più a fondo, più intenso...

sono curiosa di vederti
sono curiosa di capirti
sono curiosa di assimilarti
sono curiosa di averti...

sui fianchi
sul seno
sulla pancia
sul corpo intero...

perché è lì che andrai...
già lo so...
e me ne pentirò...

ci metterò una vita a smaltire
smaltire la voluttà che mi colpisce
smaltire il piacere che mi assale
smaltire l'effetto che mi fai...

...
smaltire la ciccia che si formerà quando ti finirò, mio adorato barattolone di Nutella!!!


venerdì 28 settembre 2012

Il Blog - cap. 2


Che strana cosa l'affinità d'anime... com'è che si diceva? Affinità elettive.
Le sensazioni restano appiccicate addosso come l'umidità nei giorni bigi.
Il tempo ha un valore relativo mentre il pensiero torna ai momenti trascorsi insieme. Insieme a lui. All'amico di penna.
Che strana cosa l'affinità d'anime...
I primi giorni sono quasi di silenzio: la mente ha bisogno di sedimentare e allineare, non vuole lasciare che l'istinto o la pancia decidano come archiviare l'accaduto, che lo mettano tra i ricordi speciali da guardare con nostalgia o con rimpianto. E' sicuramente un bel ricordo, ma va assimilato con distacco, va digerito, va archiviato. E' una cosa speciale, un momento magico. Ma è necessario dargli la giusta dimensione, non ingigantirlo, non idealizzarlo, non sognarlo languidamente.

Le settimane scorrono. Le mail affluiscono, le chat continuano. Ogni tanto qualche allusione...
"Ho letto l'ultimo post... e io lo so che tu sei veramente così... :)"
L'amicizia è ormai un'amicizia. Serena, calda, intensa, consolatoria e complice.
E' inevitabile. Il web dà questo meraviglioso beneficio di anonimato e distanza. E' facile aprirsi, rivelarsi, lasciarsi andare.

Chat
"Devo dirti una cosa..."
"Dimmi"
"... vengo di nuovo in trasferta..."
"EVVAI!!! riusciamo a vederci?"
"Speravo dicessi così...  :D"

mercoledì 26 settembre 2012

Pronto?


“Pronto?”
“Ho voglia di passare la lingua sul tuo orecchio, seguire le volute del padiglione, mordicchiare il lobo e soffiare dolcemente …
“Mmmmmhhhh… Continua, mi piace…”
“Ho voglia di leccare il tuo collo, scendere piano lungo la linea dall’orecchio alla spalla, rosicchiando quel punto dove si sente il tendine, che quando lo faccio ti sciogli piano e ti si piegano le ginocchia…”
“Oh, sì…. Mi piace quando lo fai…”
“E poi ho voglia di succhiare i tuoi capezzoli, mordicchiando piano, tirando, farti gemere… mentre con la mano stringo forte la morbidezza del tuo seno, quasi a volerci infilare le dita…”
“Mi sto eccitando…”
“Baciare la tua pancia, affondare nel tuo ombelico e farti ridere dal solletico. Continuare a scendere e sprofondare con la bocca tra le tue gambe, sul tuo pube rasato… aprirti e immergermi con la lingua tra le tue labbra morbide e umide… vogliose e calde…”
“Umide… sì… le troverai umide…”
“Mordicchiare dolcemente l’interno della coscia per farti venire i brividi… con una mano tormentare la tua figa vogliosa, infilare le dita nel tuo abbraccio caldo e rotearle per farti scaldare, strapazzare il clitoride con un dito, prepararti al mio arrivo…”
“Mmmmmmmhhhhhhh… la mia mano è lì ora…”
“Poi baciarti intensamente mentre il mio membro si impossessa di te, mentre ti penetro vigorosamente e con forza, mentre ti prendo e ti faccio mia, mentre ti sbatto e ti fotto con tutta la foga che mi sta salendo dentro…”
“uuuhhhhh, mi piace con forza…”
“Afferrare una tua chiappa e strizzarla, farmi abbracciare dalle tue gambe per penetrarti ancora più a fondo, e quando stai per venire tirare piano il piercing che hai sul capezzolo destro…”
“… ma… ma io non ho un piercing sul capezzolo destro…”
“Eh? Come non hai un piercing… ma…”
“Scusi, ma lei chi cercava?”
“Non sei Giovanna?”
“No, sono Marta…”
“Oddio, ho sbagliato numero! Mi scusi…”
“Già… Beh… però devo ammettere che è stato piacevole…”
“Grazie…”
“Grazie a lei. Buona giornata”
“Buona giornata anche a lei.”

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 8 - Epilogo

Eccoci all'ultimo capitolo del quattromani con Sbronzolo. Buona lettura!



Epilogo

Azzardo o responsabilità?
"Bravi, ottimo lavoro", fa sempre piacere la pacca sulle spalle del capo. Gaia è luminosa da quanto è felice.."Venerdì cena a casa mia con i vostri compagni, mariti, mogli....quello che avete insomma...", ooops ma come! Nooooo. Gaia è sbiancata...
"Capo...il mio compagno non può per impegni precedenti", vai Gaia! Reattiva e sul pezzo! Che se porto mia moglie poi magari mangia la foglia e sono cazzi
"Gaia smettila, non mi interessa degli impegni, anche io ho un capo: mia moglie! E' deciso, venerdì sera alle 21 vi aspetto a casa mia: accompagnati!", quando a dirlo è l'amministratore delegato, è deciso....
Muti usciamo dall'ufficio nel quale eravamo entrati con piacere. Gaia non parla, so cosa pensa, le stesse cose che penso io: come affrontare una cena alla presenza dei partner ufficiali senza che si accorgano di noi....massì ce la facciamo, siamo commerciali....venditori di fumo e aria fritta...ce la facciamo. Sorrido e cerco il suo sguardo per tranqullizzarla nel corridoio. Entra nel suo ufficio e sbatte la porta, chiudendomi fuori.

martedì 25 settembre 2012

E se...

E se poi non fosse come penso?
E se poi non fossi come penso?
E se poi non sapessi come?
E se poi non riuscissi?
E se poi non riuscissi a dire di no?
E se poi mi piacesse?
E se invece non mi piacesse?
E se poi non avessi la forza?
E se invece ne avessi troppa?
E se poi ne desiderassi a.n.c.o.r.a.?
E se invece volessi solo fuggire?
E se io non fossi io?
...
ma soprattutto...
se tu non fossi tu?

venerdì 21 settembre 2012

Il Blog - cap.1

Il blog ha questo fascino primordiale di incontro basato sulla curiosità reciproca.
Tu blogger ti chiedi chi saranno i tuoi lettori. E tu lettore ti chiedi come sarà il blogger.


Se sei blogger controlli se ti hanno lasciato commenti sugli ultimi post.
Se sei follower controlli se il blogger ha risposto al tuo commento.

Ma non tutti i blogger sono uguali.
E non tutti i lettori sono uguali.


Poi arriva una mail.

E così non resisti. Scrivi. Aspetti, chiedi, sei discreto, stai attento.
E così finisce che ti ritrovi a pensare, immaginare, a chiederti come sarà l'altro.
A fare congetture, a chiederti che tipo di persona è...
Magari se senti una certa affinità mentale inizi anche a chiederti se fisicamente... chissà...
Così butti lì un "Dai, descriviti..." e aspetti.
Ma poi. Chi di noi si descriverebbe onestamente, delineando effettivamente tutti i suoi difetti e i suoi punti deboli? Al contrario piuttosto, si nasconde deliberatamente quel lato di noi che non vogliamo far conoscere.
Così si evidenziano i punti di forza, ho la pelle ambrata, i muscoli scolpiti, i capelli ricci, tacendo magari che il viso è rovinato dalle troppe lampade, che c'è la pancetta, che si portano gli occhiali spessi come fondi di bottiglia...
Così ci si fa un'immagine dell'altro. Ma un'immagine sbagliata, idealizzata.
Sì, è vero, è difficile descrivere un viso, quindi in realtà non si può mai sapere chi si nasconde dall'altra parte del monitor, ma tutto sta nell'uso delle parole.


Identikit

Occhi:
blu... verdi...
sintonia cromatica

Corpi:
magro... morbido...
opposti in attrazione

Carattere:
timido... timida...
accordo d'anime

Voglia:
frenetica... bramosa...
ritmo perfetto

Obiettivi:
amore... passione...
disaccordo insormontabile...

giovedì 20 settembre 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 7

Dai, che manca poco e poi la storia... continua...
Ancora il quattromani!


Portami a ballare!

"Franco sei stato grande!" ho l'adrenalina a mille, siamo stati un'ottima squadra...
"Non ho fatto granché..."  no, li ha soltanto ammaliati e storditi con le parole! "E' il progetto che era buono, il lavoro fatto con il tuo team!"
Siamo fuori dalla porta del ristorante, la gente sta andando via, ci siamo fermati fino alla chiusura.
"Non sono per niente stanca! Portami a ballare!" Gli dico girando su me stessa facendo svolazzare il vestito.
"Gaia, sono stanco io, però... che ne dici piuttosto di andare a bere qualcosa prima di rimetterci in macchina per tornare?"
"Tornare?" mi sono fermata di colpo esattamente davanti a lui, occhi negli occhi."Non torniamo mica, stasera. Abbiamo due stanze prenotate. Pensavi mica che ti lasciassi guidare dopo una cena come questa?!"
Che stronza! "Ma non mi hai detto niente!" ops, s'è arrabbiato.
"Sono sicura che anche tua moglie sarà più contenta se non guidi! Dai, telefonale!"
"A quest'ora?!? Sei matta? Le prende un colpo! Le mando un sms..." 

sabato 15 settembre 2012

L'ascensore

Nemmeno in ascensore riesco a togliere gli occhiali da sole: unica barriera alla luce al neon che arriva troppo intensa e schermo per celare le occhiaie. Mi manca il fisico per tirare l'alba, fare una doccia e andare al lavoro. Prevedo telefono staccato e poltrona allungata a reggere il peso del mancato sonno.
Le mail? Le apro domani...non riesco oggi.
E chiudetevi porte del cavolo! Pure l'ascensore si rifiuta silenzioso di fare il proprio dovere...mi spunta un sorriso indulgente con il mezzo meccanico.
L'eco di tacchi mi distoglie dal torpore, dall'angolo svolta una ragazza trafelata, pochi metri e ce la fa...le porte scorrono sulle guide per chiuderle la strada.
Alza un braccio per richiamare la mia attenzione. Io che nemmeno so dove ho lasciato l'attenzione!!
Allungo il mio di braccio e le riapro il varco metallico: "Grazie, grazie mille. Sono in ritardo, ho un colloquio di lavoro, mi aspettano al settimo piano, la dottoressa Brevi dell'ufficio personale. Spero non sia uno dei tanti finti lavori che negli ultimi mesi mi sono vista proporre...".

mercoledì 5 settembre 2012

Un bacio

La tua bocca sulle mie labbra
poi mi guardi
e di nuovo mi baci
la tua lingua vorace a esplorarmi e studiarmi
poi di nuovo mi guardi
sono senza fiato
i miei occhi persi nel buio profondo dei tuoi
le mie mani sui tuoi capelli, a spingerti dolcemente
ti passi la lingua sulle labbra, affamato
poi di nuovo a baciarmi
affondare
esplorare
un intenso, lungo bacio infinito e appassionato
inizio a gemere
vibro nella tua bocca
acceleri
mi divori
i tuoi denti
la tua lingua
sensazioni contrastanti
inarco la schiena
sei implacabile
continui finché
finché gemo e godo di te...

soddisfatto alzi lo sguardo
i tuoi occhi spuntano dal mio monte di venere
sorridono
ti lecchi le labbra umide di me
"hai un sapore delizioso..."

domenica 2 settembre 2012

Domenica

Prostrata e vinta.
Disfatta sul letto sfatto.
Affranta e avvinta.
Scarmigliata e confusa.
Estatica e raggelata.

Senza te ho fatto quello che hai chiesto.
Senza te ho disegnato il mio corpo.
Senza te ho eseguito un rituale.
Senza te mi sono spogliata della mia anima.
Senza te ho lasciato il mio mondo tranquillo.

Eccitata dalle indicazioni ricevute.
Pulita e mondata dal mio essere formale.
Scevra di preconcetti.
Introdotta in un pertugio oscuro.
Meravigliata dal panorama oltre la porta.

venerdì 31 agosto 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 6

Sesto capitolo del quattromani con Sbronzolo.


In Team

La penna cade sul tavolo, pesante come mai. Gli occhi arrossati dalla troppa esposizione al monitor. Cazzo, non sapevo avrei dovuto sgobbare così!
Gaia è un capo esigente...ma sono stato bravo. Professionale e integerrimo: mai più esagerato come il primo giorno. Lei apprezza il mio estro creativo e mi lascia spazio. Il suo capo, che è anche il mio, pare contento del nostro lavoro. Ettecredo, abbiamo chiuso due campagne in due settimane! Attendiamo i dati di ascolto....di penetrazione. Mentre penso, alla penetrazione, mi spunta un sorriso sulle labbra.... Mi piace lavorare in team con la sua squadra, mi piace soprattutto quando mi dà corda e non sta a questionare sui dettagli: odio i dettagli, sempre odiati... Adesso discesa, una settimana discesa...solito tran tran e preparazione cataloghi, quisquilie...
"Domani tienti libero: nuova campagna da chiudere. Ci aspettano a Milano alle 20,00. Partiamo dall'ufficio alle 17,00", mi sboccia naturale la sequela di parolacce al seguito della mail ricevuta.
"Ok mi organizzo", digrigno i denti, assorbo il colpo e digerisco la notizia. Chissà come la metabolizzerà mia moglie.....sente parlare un po' troppo del mio capo.
Inappuntabile la attendo con l'auto aziendale già indirizzata verso la capitale morale....zaino nel baule con cambio casual. Col cavolo che resto vestito come un pinguino più del dovuto. Gaia arriva trafelata con la borsona in mano, il cellulare nell'altra e il pc a tracolla. Non riesce mai ad essere easy la ragazza: troppo tesa, operativa, carica....eccheccazzo va a pile!
Sale e la telefonata prosegue. Sono stronzo: lei telefona, io accendo una sigaretta! Le dà un fastidio cane, lo so. Ma lei che neppure saluta? Così impara! Abbasso il finestrino per non asfissiarla. Mi guarda furente......spegni il telefono stronza...il significato del mio sorriso, adoro stuzzicarla!


martedì 7 agosto 2012

Al super


Oggi mi tocca la spesa al super. La lista che mi ha dato la mia compagna è allucinante, lunghissima. E odio fare la spesa. Ma lei non poteva. Ci si sacrifica per amore, no?
Dunque… la verdura, presa. Pasta, presa. Sugo, preso. Ora il latte e lo yogurt.
Dove diavolo è il banco frigo???
Ehi, carina quella… capelli ricci, raccolti, scuri… beh, raccolti, con sto caldo mi pare il minimo, ciocche scomposte le sfuggono dallo spillone a formare come un’aureola intorno al viso. Un bel viso, un bel corpo! Camicetta un po’ aperta sulla scollatura, si appoggia sui fianchi a coprire la gonna elegante lunga fino al ginocchio. Un po’ di tacco. Dev’essere appena uscita dall’ufficio.
È tanto presa da quello che sta scribacchiando al cellulare che nemmeno guarda dove va. Sorride al suo telefono… un sorrisetto asimmetrico, carino, a labbra chiuse. Malizioso. Qualcosa mi dice che stanno parlando di sesso…
Arriva al frigo, alza lo sguardo, cerca la sua preda e in bilico su un piede, tutta allungata e protesa verso l’alto cerca di afferrare una confezione da quattro di latte. Una statua. In precario equilibrio, ma una statua. La camicia si è alzata a scoprire un pancino piatto e ambrato, si è già esposta al sole, direi… chissà se lo prende in topless… Non posso non aiutarla!
“Serve una mano?”
“Grazie… in effetti… magari!”
Con facilità mi allungo a prenderle la confezione che stava puntando, nel farlo senza volere le sfioro il corpo e annuso il suo profumo, sa di donna, di fiori e di fresco.

mercoledì 1 agosto 2012

Vorrei


vorrei oggi le tue dita sul mio corpo, nel mio corpo...
vorrei che mi leggessi una riga di lettere scritta con il tuo seme sulla mia schiena
vorrei che mi schiacciassi sul letto a pancia in giù mentre mi penetri con gusto appoggiandoti al mio culo
vorrei le tue labbra a dirmi quello che mi vuoi fare sussurrandolo nell'orecchio
vorrei i tuoi denti sul mio collo
vorrei un tuo segno sul corpo
vorrei che mi bloccassi
vorrei che mi annusassi
vorrei che mi assaggiassi
vorrei che ti beassi di me, del mio corpo, della mia anima
vorrei che godessi di me
vorrei godere di te
vorrei sentirti e vorrei ... si, vorrei averti...
e vorrei prostrarmi...
essere tua... completamente...
anima... corpo...
come tu mi desideri

martedì 24 luglio 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap.5



Un altro capitolo della storia di Gaia e Franco... sempre scritto con il complice Sbronzolo...


Primo giorno, al lavoro!


“Buongiorno sono Franco …” “Sì, io sono Teresa, da questa parte” Ehilà nemmeno ho dovuto dire il cognome… che sia un buon segno?
“Gaia, c’è Franco” e prima di uscire mi guarda sgranando gliocchi, come da sua abitudine quando vede un maschio che la stuzzica.
“Cosa le hai detto?” “Intanto, buongiorno Gaia. Non le ho detto altro che il mio nome, non è servito dire il cognome.” Quegli occhi… è appena entrato e già mi guarda con quegli occhi… Ma cosa crede?!?
“Sì, avevo avvisato che saresti venuto. Quindi, sei deciso? Sei sicuro di voler essere il mio assistente?” la solita voce tagliente da stronza che uso come sfida, voglio proprio vedere se ha il coraggio.

“Ci ho pensato, lo ammetto. Ne ho parlato con mia moglie. Insiste perché io ci provi.”

“Ok. 1 mese di prova, allora. È sufficiente qui dentro per capire se il lavoro e chi lo deve fare sono compatibili. Se sopravvivi, ti assumo.” “Ok”

“Qui, in comunicazione con il mio ufficio c’è il tuo… ho già chiamato il tecnico che ti cambi le password come le preferisci tu”
“Tranquilla, mi arrangio per quello.”

“Puoi vedere la mia posta elettronica e il mio calendario, così da sapere sempre cosa bolle in pentola. Sul telefono c’è un cicalino. Come avrai visto nel mio ufficio c’è una chaise longue che affolla il poco spazio: ho scoperto anni fa che se sto distesa penso meglio, quindi ogni tanto chiudo la porta a chiave, stacco il telefono, mi metto la mascherina e mi stendo lì, per defatigare, decomprimere o pensare. Di norma avviso la mia assistente, chesaresti tu.” “Fammi un piacere: IL mio assistente…” “Sì... Se qualcuno mi cerca o se la mia mezz’ora è finita, tu mi fai suonare il cicalino che è meno traumatico di qualsiasi altro tipo di risveglio…” “Quindi in realtà dormi” “A volte. Dipende… Ora. Non pensare di poterti mettere comodo, che oggi è una giornata tremenda: venerdì abbiamo una scadenza e quindi la settimana sarà dura. Prendi blocco e penna e seguimi che abbiamo riunioni tutto il giorno e tipresento a tutti” “Va bene lo stesso seuso il mio tablet?”

Sorride… lui, sorride… ma pensa che sia un gioco?