... e incursioni di Sbronzolo...
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venerdì 31 agosto 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 6

Sesto capitolo del quattromani con Sbronzolo.


In Team

La penna cade sul tavolo, pesante come mai. Gli occhi arrossati dalla troppa esposizione al monitor. Cazzo, non sapevo avrei dovuto sgobbare così!
Gaia è un capo esigente...ma sono stato bravo. Professionale e integerrimo: mai più esagerato come il primo giorno. Lei apprezza il mio estro creativo e mi lascia spazio. Il suo capo, che è anche il mio, pare contento del nostro lavoro. Ettecredo, abbiamo chiuso due campagne in due settimane! Attendiamo i dati di ascolto....di penetrazione. Mentre penso, alla penetrazione, mi spunta un sorriso sulle labbra.... Mi piace lavorare in team con la sua squadra, mi piace soprattutto quando mi dà corda e non sta a questionare sui dettagli: odio i dettagli, sempre odiati... Adesso discesa, una settimana discesa...solito tran tran e preparazione cataloghi, quisquilie...
"Domani tienti libero: nuova campagna da chiudere. Ci aspettano a Milano alle 20,00. Partiamo dall'ufficio alle 17,00", mi sboccia naturale la sequela di parolacce al seguito della mail ricevuta.
"Ok mi organizzo", digrigno i denti, assorbo il colpo e digerisco la notizia. Chissà come la metabolizzerà mia moglie.....sente parlare un po' troppo del mio capo.
Inappuntabile la attendo con l'auto aziendale già indirizzata verso la capitale morale....zaino nel baule con cambio casual. Col cavolo che resto vestito come un pinguino più del dovuto. Gaia arriva trafelata con la borsona in mano, il cellulare nell'altra e il pc a tracolla. Non riesce mai ad essere easy la ragazza: troppo tesa, operativa, carica....eccheccazzo va a pile!
Sale e la telefonata prosegue. Sono stronzo: lei telefona, io accendo una sigaretta! Le dà un fastidio cane, lo so. Ma lei che neppure saluta? Così impara! Abbasso il finestrino per non asfissiarla. Mi guarda furente......spegni il telefono stronza...il significato del mio sorriso, adoro stuzzicarla!


Chiudo la chiamata “Ma che stronzo che sei! Lo sai che odio il fumo!” “E tu? Nemmeno saluti, oltre a continuare a telefonare!”sorride “Mica gioco, io, sai?!?” Se la serata comincia così… sono cazzi. “Senti, stasera dobbiamo essere una squadra, strafighi, superproattivi e supermotivati! Lasciamo perdere queste cazzate, ok?” “Sei nervosetta, eh?” “Fanculo, Franco!”
La sua mano si allunga sulla mia coscia mi guarda fugacemente e con un tono accondiscendente ma dolce aggiunge “Saremo una squadra, non ti preoccupare…”
La mano però non si sposta dalla mia coscia. Anzi,temporeggia. Le dita giocano con il tessuto leggero del vestito. E lo alzano…piano. Fino a scoprire la coscia. Calde sulla mia pelle. Una scarica di adrenalina, queste dita. Cazzo! Due settimane! Erano due settimane che non mi sfiorava neanche. Pensavo che fosse passata… invece il semplice contatto delle sue dita mi sta facendo eccitare. Piccoli cerchi sulla mia pelle. Si spostano, un po’ più su,un po’ più giù… verso l’interno della coscia… sale piano… torna all’esterno… Quest’indecisione mi sta uccidendo.
“Sappi che se non ti fermi subito a una piazzola, ti faccio un pompino mentre guidi!”
Quando si dice fortuna… c’è un’area pic-nic…



So che pensate: lo faccio per lei! Lavora meglio quando è rilassata e niente è meglio di un orgasmo prima di un incontro d'affari. Io no. Se vengo, mi viene il rigetto alla concentrazione, all'attenzione, all'operosità...
L'area di sosta è un viavai di camionisti e auto: scendere dalla macchina nemmeno per idea. Pensa, pensa, pensa.... Accosto nell'area delle soste lunghe, nell'angolo più lontano dall'accesso. reclino leggermente il suo sedile... Mi volto verso il suo corpo, sorridendo della sua voglia.....distende le cosce, nervosa e all'erta mentre della sua gonna faccio cintura...
"Non rompermele ancora!", rapida toglie il piccolo indumento.
Morbida, depilata, gonfia, leggermente dischiusa. Pulsante nell'attesa, il mio dito dolce carezza le labbra luccicanti del suo languore. Reclina arresa la schiena sul sedile incurante del luogo in cui siamo ed in attesa del mio massaggio. 
Le dita percorrono calme tutto il contorno del suo sesso, sospira.
Le dita cercano il piccolo bottone che si erge sulla sommità, indurito, bagnato ed attento ad ogni tocco. Le dita ignorano la mia potente erezione e si dedicano al suo solo piacere. Le dita penetrano il piccolo fiore arrossato, il pollice gioca con il clitoride. Le dita esplorano e tastano il suo calore, geme e agita i fianchi. Le dita muovono rapide e costanti, ravvicinati sospiri accolgono il loro vibrare.
Le dita la fanno godere, corro con la bocca alla sua per raccogliere l'orgasmo....
"Volevo farti io un pompino........grazie, è stato bellissimo", rilassata e con gli smeraldi lucidi. "Non temere che me lo segno.....", un sospiro accarezza il bacio. "Ora andiamo che non vorrei arrivare in ritardo....", aggiungo in un sussulto di responsabilità. Io, responsabilità !?! Gaia mi sta corrompendo troppo in questo...acc.
La macchina lenta si insinua nel traffico autostradale con il suo sesso ancora esposto ai miei occhi, attende a ricomporsi....che splendida visione...darò certo il massimo per quanto sono in tiro! Accendo una sigaretta certo che la cosa non la disturbi poi troppo ora....

1 commento:

  1. Come in ogni Tuo racconto il risultato finale non cambia mai 5 contro 1 e via più veloci fino alla classica schizzata

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