... e incursioni di Sbronzolo...
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mercoledì 6 dicembre 2017

Alla stazione

Fuori dal finestrino i campi corrono veloci. Erano secoli che non salivo su un treno e ora sembra tutto nuovo.
Giardini sfilano in una sequenza accelerata "Chissà se il terreno vicino alla linea costa meno?!?" E la mia mente corre.
Non sono lontana. Sto arrivando. L'emozione e l'eccitazione crescono. Presto ti rivedrò, presto mi infilerò nel tuo abbraccio, presto mi perderò nel tuo profumo.
Già so che le tue mani si infileranno sotto il mio piumino, che cercheranno la schiena, la pelle nuda sotto la maglia... e non ne vedo l'ora.
Sento l'aspettativa che cresce. Sento lo stomaco che si stringe. Sento le ginocchia che si ammorbidiscono. La mia intimità che si liquefa...

Il treno rallenta. Guardo fuori. Sei lì. Sulla banchina ad aspettarmi. Composto nel tuo cappotto nero. Le mani in tasca. Guardi dritto avanti. Mi appresto alla porta con il trolley in mano e quando il treno si ferma sono immediatamente in equilibrio sul predellino.
Mi avvicino. Non mi guardi. Il mio sorriso ha ormai invaso tutto il viso e mi fermo esattamente davanti a te. Mi guardi fisso. Occhi negli occhi. Hai uno sguardo come non avevo mai visto: brillante e spudorato, voglioso e carico di aspettativa. Il tuo sorriso si apre in un attimo, le mani vanno alle guance. Mi tieni ferma. "Non resistevo un altro minuto" sussurri.
Leggere le tue labbra sfiorano le mie, senza pesare, senza premere, senza esigere. Un fiore sulla mia pelle, baci gli angoli della bocca.
"Voglio tenere tutto per dopo, ti ho aspettato a lungo, ora voglio gustarti con calma"
Lasci cadere le braccia e mi prendi per mano. Ti giri e a passi lenti e lunghi mi trascini verso l'esterno della stazione...
Lo ammetto... non so se sono delusa o entusiasta: il tuo "gustarti con calma" è più carico di promesse di quanto possano immaginare le mie aspettative.
Non vedevo l'ora di essere di nuovo qui!