... e incursioni di Sbronzolo...
...

lunedì 14 ottobre 2013

... ci sono cose di te che ignoro...
deliberatamente
ma non ti ignoro.

... ci sono cose di te che odio...
istintivamente
ma non ti odio.

... ci sono cose di te che mi attirano...
intimamente
ma non mi avvicino.

... ci sono cose di te che mi repellono...
completamente
ma non mi allontano.

... ci sono cose di te che mi mancano...
visceralmente
ma non posso averle

... ci sono cose di te che sento
inaspettatamente
ma non lo do a vedere.

... ci sono cose di te che amo...
profondamente
... ma... mah!

mercoledì 18 settembre 2013

Mal di testa


Buio. Non capisco. Ero … dov’ero? Ah, si…. ricordo… cacchio che mal di testa!
Di nuovo sono andata a ballare in quel posto del tubo. Mi ero ripromessa di non andarci più, invece non ho resistito alla tentazione.
Già… una sessione intensiva di salsa. Corpi che si muovono a ritmo. Coppie instabili. Un nuovo partner ad ogni canzone. Sì… mi sono proprio divertita, come ogni volta.
Solo che ora… cazzarola che mal di testa…
Chissà poi perché in quel posto fumano così tanto… e non sigarette, che sono vietate, no…
E io fumatrice passiva…. E ogni volta il mal di testa il giorno dopo.
Beh, forse un’aspirina può aiutarmi. Allungo il braccio verso il comodino per accendere la luce.
Ehm… dov’è il comodino? La mano incontra qualcosa di morbido, qualcosa di peloso… sento un mugolio. Uddiu! Mi sa che non sono tornata a casa mia ieri sera. Devo sforzarmi di ricordare…
“mmmm … sei sveglia???” è una voce femminile.
In effetti ricordo di aver ballato con un paio di ragazze. Di gran belle ragazze. Che non hanno trattenuto le avances tra l’altro.
Sforzati, Gil, pensa… con chi sei andata via? dove sei andata? e soprattutto… cosa ci hai fatto con questa ragazza???

martedì 17 settembre 2013

Haiku - 14

fammi brillare...
rendimi la tua stella...
valorizzami!



tu mi hai scelta
per la mia fisicità
non cambiarmi



mi hai cercata
mi hai voluta
quinidi... ora... fammi tua!



mi chiedi di più
oltre i miei limiti
costantemente

giovedì 5 settembre 2013

E poi dicono che non sono equilibrata


E poi dicono che non sono equilibrata… tzè!
Già, stasera sono stata equilibratissima, mi sono divisa nel modo più giusto: hanno avuto entrambi tutto di me.
Sì, perché è da un po’ che si lamentavano, ognuno per conto suo, separatamente, che non mi concedevo completamente.
“Ma insomma… non è mica facile avere tutto il tempo necessario per entrambi!” così ho detto. L’ho detto all’uno come all’altra. In tempi diversi, ovviamente. L’idea l’ha avuta lei…
“Sono disposta a dividerti con lui pur di averti.”
“Mi dividi già con lui… siamo a settimane alterne, nel caso non te ne fossi accorta.”
“No, intendevo in contemporanea. Tu, io e lui…”
“Stai dicendo… quello che penso??? Tu e lui?!?!?”
“Si”
“Ma a te gli uomini non piacciono…”

giovedì 22 agosto 2013

Haiku - 13

Tu sei lontano
voglia indicibile
mi calamita.



La sorveglianza
continua ancora...
ma quando finirà???



Stelle cadenti
desideri inespressi
affiorano...

martedì 20 agosto 2013

... underskin ...




I've got you under my skin. 

I've got you deep in the heart of me. 
So deep in my heart that you're really a part of me.
I've got you under my skin.
I'd tried so not to give in.
I said to myself: this affair never will go so well.
But why should I try to resist when, baby, I know down well
I've got you under my skin?



I'd sacrifice anything come what might
For the sake of havin' you near
In spite of a warnin' voice that comes in the night
And repeats, repeats in my ear:
Don't you know, you fool, you never can win?
Use your mentality, wake up to reality.
But each time that I do just the thought of you
Makes me stop before I begin
'Cause I've got you under my skin.



I would sacrifice anything come what might
For the sake of havin' you near
In spite of the warning voice that comes in the night
And repeats - how it yells in my ear:
Don't you know, you fool, ain´t no chance to win
Why not use your mentality - get up, wake up to reality?
And each time I do just the thought of you
Makes me stop just before I begin
'Cause I've got you under my skin.
And I like you under my skin.

lunedì 19 agosto 2013

Frenesia


Il mio corpo non resiste…
La voglia di te cresce, è tanta, è intensa.
La lontananza invece di appannarmi amplifica il desiderio.
Inutile sperare di incontrarti. Sei a chilometri di distanza, lontano da me, intento in qualcosa che non puoi lasciare per correre qui, per soddisfare il mio bisogno.
Il mio bisogno di te…
Raccontare, sì, questo posso. Raccontarti cosa mi fa fare il bisogno, come mi fa sentire pensarti, come famelicamente guardo in giro nella speranza della tua apparizione.
Ancora alcuni giorni devo aspettare. Ma non ce la faccio più.
Il ricordo delle tue mani sul mio corpo, ad esplorarlo a curarlo, a coccolarlo, mi fa fremere di desiderio. Inutilmente le cosce si stringono a cercare di dare un sollievo alla voglia. Inutilmente con le gambe aperte e senza intimo approfitto dell’aria condizionata. Inutilmente la mia mano strofina tra le mie cosce.
Momentaneo e fugace il sollievo di un orgasmo rubato strofinando disperatamente il mio corpo.
Momentaneo e fugace … da lasciare ancora voglia. Ancora il bisogno di chiudere forte le cosce e pensare che tu sia lì.
Immaginare il mio corpo riverso sul tuo letto. Il tuo corpo sopra il mio. La tua bocca sul mio collo. Il tuo sesso nel mio sesso. Il tuo piacere nel mio piacere…
Aspettare… e regalarmi momentanei e fugaci sollievi…

giovedì 11 luglio 2013

Panchina


“Distenditi, appoggiati qui” mi dici invitandomi ad allungarmi sulla panchina e appoggiare la testa sulle tue gambe.
Un gesto semplice. Una posizione comoda. Per passare un’oretta all’ombra a prendere il fresco.
Parliamo. Di questo, di quello, della città, dell’aria…
Poi il tuo sguardo corre dal mio viso al mio corpo. E la tua mano non riesce a stare ferma. La sposti sul mio corpo. Ti allunghi per percorrermi. Come ingorda la mano scorre dal collo al seno alla pancia all’inguine alle cosce e torna su. Indecisa su dove fermarsi. Affamata delle mie curve. Bramosa del mio calore.
Il tuo sguardo muta. Il mio sguardo muta.
Ti pieghi su di me e mi baci. “Ti voglio” sussurri tra le mie labbra.
Famelica frenesia di un bacio profondo. Già dice tutto di noi. Affamati l’uno dell’altro. Tesi nella ricerca di sensazioni che ci riempiano.
La tua mano scivola dentro i miei fuseaux. Le tue dita scivolano dentro il mio corpo.
Gemiti scivolano dalla mia bocca alla tua.
“Ti voglio” sussurri tra le mie labbra staccandoti.
Mi giro un po’. Mi strofino sul tuo corpo. Sbottono i jeans. Ti faccio mio.
Su una panchina. All’ombra. Godendoci il fresco… ci siamo goduti noi.

martedì 2 luglio 2013

Buon Compleanno...



Ed ecco qui il mio primo scritto in assoluto…  Febbraio 2012
Credo di essere un po’ cresciuta




Gli occhi persi negli occhi.
Le bocche che si muovono articolando parole a caso.
Una risata... vuol dire che i cervelli non sono del tutto assenti. Ma il sorriso cambia. Lui improvvisamente si fa sornione, si avvicina. Lei si lentamente si lecca il labbro inferiore, mordendolo poi dolcemente. Il braccio di lui la circonda, la mano scorre sulla schiena di lei e lui si avvicina.
"Buon compleanno" le sussurra in un orecchio, mentre appoggia la guancia alla guancia in un finto bacio.
"Ancora auguri... è un regalo speciale che voglio, non gli auguri" pensa lei.
Ma lui deve averle letto nel pensiero. La mano sulla schiena tira dolcemente e lei si ritrova avvolta in un abbraccio inatteso con le labbra appiccicate alle sue. In modo altrettanto inatteso scopre che anche lui non aspettava che l'occasione giusta per far sfociare questa attrazione in un bacio intenso e appassionato.
Poi le porte dell'ascensore si aprono e la realtà torna prepotente.
I corpi si staccano. Lo sguardo si addolcisce. La distanza aumenta.
Resta il calore del corpo, il battito accelerato, lo stupore... e quel buon sapore sulle labbra: il sapore di un bacio rubato, inatteso, insperato.
"A domani!"
E' una promessa di attesa....

lunedì 1 luglio 2013

Haiku - 12 (lamentele)

cosa volete?
ancora sangue da me???
datemi tregua!!!



Guardo in giro
attesa estenuante...
quando arrivi???




Scuse? ancora?
ed io? quando vengo io???
... dopo di tutto...

mercoledì 26 giugno 2013

Haiku - 11

Il mondo sfuma,
i pensieri svaniscono...
sono con te!



Gemiti muti
vocali espirate
sei dentro di me



Serenamente
mi vivo quest'attimo
intensamente

lunedì 24 giugno 2013

Quercia



Distesa, in panciolle, a guardare il cielo tra le fronde.
Ascoltare il cinguettare delle cince e chiedermi
come potrebbe essere stare lassù.
La pace attorno.
E il mio pensiero a te.
Te che mi hai riempito il cervello e che hai intriso le mie nottate.
Intriso di umido, come le lenzuola dopo i nostri incontri.
Come la mia pelle dopo il tuo passaggio.
Come il mio pensiero dopo un tuo sguardo.
... intriso di te...

giovedì 23 maggio 2013

Anniversario



“Ho un regalo per te”
Così mi hai detto al telefono. Festeggiamo l’anniversario, qualcosa me l’aspettavo. Ma mai avrei creduto…
Imbarazzata e contenta ero già organizzata. Già… ingenua… ti avevo comprato quell’orologio che ti piace tanto, cronometro con tutte le funzionichessoio, lo guardavi sempre in tutte le vetrine, era facile scegliere il regalo giusto.
“Ti vengo a prendere al lavoro, passeggiatina, aperitivo e poi a cena.” Questi tuoi programmi lineari e semplici mi fanno impazzire, perché so che non ci sarà assolutamente nulla di lineare e ordinario nel programma. Mi stupisci sempre. Mi diverti sempre. Mi lasci semplicemente senza fiato.
Così mi sono preparata come piace a te. Un po’ sbarazzina, capelli sciolti, corpo liscio.
“Sei splendida!” sai quanto mi piace quando mi fai i complimenti. Adoro riceverne anche se mi schernisco sempre. Fin da ragazzina mi sono sempre sentita come il brutto anatroccolo… ma da quando ho te sto diventando cigno.
Facciamo un lungo giro con la macchina, andiamo in un a zona di mare ad annusare l’aria salmastra. Mi siedo su una bitta e mi tolgo le scarpe. Godo del vento del cambio di marea: si porta dentro questo profumo di vita che mi entra nell’anima e mi fa sentire viva. Tu mi giri intorno. Hai la tua fedele macchina fotografica e mi riprendi da tutti gli angoli.
“I tuoi capelli con questa luce…” già, il sole di sbieco crea riflessi e colori che in altri momenti non esistono e io mi beo di essere il centro del tuo mondo. Mi fai sentire desiderata, venerata… tranquilla.
Nella piazzetta del paese ci sono già i primi turisti anche se la stagione non è iniziata, e i vari locali e bar con tutti i tavolini fuori fanno le prove per la prima ondata di vacanzieri. La maggior parte degli avventori è maschile, una cosa misteriosa, e io sento mille occhi concentrati su di me. Sarà che ho una strana luce negli occhi quando sono con te, o saranno questi capelli sciolti che con il vento non stanno fermi ad attirare l’attenzione.

giovedì 16 maggio 2013

Haiku - 10 (a tema)

nuovemozioni
domine assoluto
stai donandomi



parla, ordina,
comanda la tua schiava!
io eseguirò.



risvegli in me
un subbuglio dei sensi...
tua nell'anima.

mercoledì 15 maggio 2013

Haiku - 9

Trasudo sesso
si vede ad ogni passo
prendimi ora!


Verde vivido
il mio sguardo intenso
ti ipnotizza.



Immoto corpo
in vita inquieta...
oh, equilibrio...

martedì 14 maggio 2013

"Un filoncino, per piacere" - cap. 3



E’ passata più di una settimana…
Ho ancora i pensieri molto confusi,  ma … mi manca il mio filoncino quotidiano. Ho rinunciato fino ad ora, ma … ma che diavolo! Perché devo rinunciare a qualcosa di mio per quello che è successo!
Prima di entrare in panificio guardo dalla vetrina. Luca è al banco dei dolci, a quello del pane c’è Claudia. Ok, ce la posso fare ad evitarlo.
Entro e senza guardarmi in giro mi dirigo da Claudia, certa di riuscire a sbrigarmela in fretta.
“Oh, Carla, finalmente! Che fine avevi fatto? Sarà una settimana che non ti si vede! Stavi male?”
“Si, non sono stata bene… mi dai un filoncino per piacere?”
“Immaginavo… sarà lo stress… ma c’è qualcuno che si occupava di te? Sei sempre sola? Potevi chiamare, facevo venire Luca a portarti il pane… vero Luca che andavi da Carla a portarle il pane???”
“Molto volentieri ci andavo!” e dicendolo mi guarda dritto negli occhi a volermi trafiggere… come se l’avessi tradito. Io? Io tradito lui?
“Devo andare, sono in ritardo…”

lunedì 13 maggio 2013

Inaspettatamente

Inaspettatamente arriva la voglia
sale come un onda dalla pancia al cervello
fluisce e inonda
sbatte con forza in ogni anfratto
riempie e satura ogni pertugio...
come resistere... come?...

solo rimedio:
la soddisfazione, la rincorsa, il vibrato...

e poi...
poi...
poi la calma, la liquidità dei sensi, il sollievo dell'anima...
la soddisfazione della carne....

e infine...
le tue labbra...

venerdì 10 maggio 2013

Haiku - 8


Discreto amor,
coprimi dei tuoi sguardi
dal buio t'amo.



Sorsi di te
soddisfano la sete
... mia sola acqua!



Osservi cauto
la luce nei miei occhi:
lussuria pura!!!

martedì 7 maggio 2013

Un dono


Me lo chiedi… lo vuoi.
Come tutti gli uomini. Mi è successo sempre.
Mi avete, avete il mio corpo, le mie mani, la mia bocca…
Ma no! Non basta! Voi volete di più! Sempre.
E io non mi dono.
Il mio retro, il mio posteriore, il lato B… insomma, il culo per me è una cosa di immenso valore.
Non è una cosa che può prendersi chiunque. E’ un dono, il dono più grande che posso fare.
E non è certo una cosa che hanno avuto in molti. Anzi. E loro erano speciali. Molto. Immensamente.

mercoledì 17 aprile 2013

Pesante il cuore
si affanna a rincorrere un'emozione, un colore, una sensazione,
che non tornerà più,
che è scolpita indelebile, imperturbabile nell'anima.

E il pensiero corre
a rivoltar ricordi, a rinfrescare immagini, a dipingere scene,
che in fotogrammi scorrono nella mente.

E la mano trema
al pensiero di quanto ha sentito, di quanto ha fatto, della pelle che ha toccato, delle sensazioni che ha donato...

Vuota ora, la mano... incerta.

lunedì 15 aprile 2013

Iris: spiaggiato a vista

La giornata era cominciata bene: ignorata la sveglia e continuato il sonno...nonostante il sole dalle persiane arrivi sempre sul volto! Testa sotto il cuscino e via...
Wishing well di TTD'Arby invade le mie orecchie....ma chi cazzo tiene la musica così alta a quest'ora? Quelli del piano di sotto, al solito...insistono!
Troppo vicino per venire da un altro appartamento, viene dal mio....già: è la mia suoneria e il telefono giace tra i vestiti disordinati ai piedi del letto...chi sarà?

Primavera

si scatenano gli ormoni.
la saggezza svanisce.
i vestiti si fanno leggeri... si sfilano.
il cuore accelera.
i corpi si sfiorano.
le labbra baciano... mordono... si sfamano...
la voglia esplode ancora più forte.
più forte il contatto.
più intensa l'unione ... fisica...
il ritmo cresce
il bisogno sale
la tensione aumenta
il bisogno esplode ... sazio...
sconquassato il corpo
placato lo spirito
un'onda lambisce il corpo
e lo affranca.
desiderio soddisfatto
giace sul letto.
nessun ripensamento.
solo pace.

venerdì 12 aprile 2013

"Un filoncino, per piacere" - cap. 2


Letteralmente mi lancia sul letto. Cado su un mucchio di cuscini sparpagliati: alcuni lungo la testata, altri sul bordo del letto altri in centro. Mi ritrovo a cavallo di un cuscino lungo ed alto. Faccio per spostarlo facendo perno su un piede e afferrandone un angolo per sfilarlo da sotto di me.
“Ferma!”
Luca si protende verso il letto, afferrando le caviglie apre e solleva le mie gambe. Nell’operazione il mio sedere scivola sul cuscino e ci si trova in mezzo e lui si piazza lì, a fallo eretto, in ginocchio sul letto, davanti al mio sesso aperto sollevato dal cuscino.
“Ora sei perfetta… come quei vassoi di dolci della pasticceria dove viene voglia di affondare per godersi tutta la crema”
Con un movimento fluido e deciso mi solleva il bacino tirando le caviglie verso l’alto e inclinandosi un po’ in avanti mi infilza con il suo sesso eretto. Un sospiro. Un lungo e profondo sospiro mi esce dalle labbra a sentirmi di nuovo riempita dalla sua possanza.

mercoledì 10 aprile 2013

Haiku - 7

pur di averti
donerei l'anima
annullandomi...



sottomettimi!
fai di me la tua schiava,
dominami!



...mio Amore,
amami intensamente...
sono tua da sempre.

mercoledì 3 aprile 2013

Haiku - 6




cupo è il cielo
nuvole rincorrono
pensieri bui



sabbia bagnata...
dita intirizzite
scaldano pelle



brividi soavi
percorrono il corpo...
mi sento viva!


martedì 19 marzo 2013

Haiku - 5

sfrega la mano
guardando corpi nudi
onanista io




puoi farti spazio
attendo un contatto
scopami forte



sento te in me
il tuo corpo nel mio
anime fuse

lunedì 18 marzo 2013

"Un filoncino, per piacere"


Sono proprio di cattivo umore stamattina. Mi ci vorrebbe un qualcosa per tirarmi su... Un dolcetto, un pasticcino, della cioccolata…
Col solito passo spedito e distratto entro come una folata di vento in panificio, come tutte le mattine.
"Un filoncino, per piacere" dico senza nemmeno guardare chi c’è dietro al banco, ho solo visto che non c’erano corpi prima di me, quindi è il mio turno, “e ancheeeee…… un krapfen alla cioccolata!” aggiungo con gli occhi fissi sulla vetrina dei dolciumi. Che poi dico sempre che questo sarà l’ultimo krapfen alla cioccolata, ma quando sono di quest’umore è l’unica cosa che mi tira su.
“Abitudine o necessità impellente?” la voce non è quella della solita commessa: è una voce maschile, calda e sonora. Tiro su lo sguardo e incontro due occhi marroni profondi e intensi con ciglia lunghe e nere, che mi fissano. Per una frazione di secondo mi dimentico completamente del mondo attorno e anche del cattivo umore. Mi perdo in questi occhi sorridenti che si sono incollati ai miei. Sento un brivido.
“Vedo che hai conosciuto Luca. E’ il nuovo commesso, sostituisce Marta che è andata in maternità.” Dice Claudia, la titolare del panificio. Ho un sospetto… Gli appoggia una mano sulla spalla e strizzandogli l’occhio mi dice “Sai, l’ho preso per incrementare le vendite della pasticceria, le donne non sanno resistere a uno sguardo come il suo… avrò il panificio pieno!”
Luca allarga un sorriso smagliante seppur imperfetto. Il viso non è giovane, è segnato, anche se non si capisce se dall’età o dalla vita. Ma ha un certo non so che… difficile da interpretare, un fascino, qualcosa… unico nella sua imperfezione, ma perfetto così com’è.

martedì 12 marzo 2013

Guardo le tue donne.


Guardo le tue donne.
Da sempre, da tanto.
All’inizio non capivo. Non capivo te, non capivo loro. Non capivo cosa ti davano, cosa ricevevano.
Così stavo lontana. E sbirciavo. Poi ti sentivo commentare. Ci incrociavamo ogni tanto, frequentavamo gli stessi posti. E ti ascoltavo. Di nascosto, nell’ombra. Ascoltavo e bevevo le tue parole. Ed ero ancora più confusa.
Non ti capivo. Non riuscivo a mettere insieme quell’immagine di te da solo con quelle tue parole, con l’immagine di te con le tue donne. Stridevano. Era come se tu fossi due persone.
Poi… poi un giorno hai rivolto la parola a me. Sono rimasta così stupita che al primo momento non sapevo cosa dire. Ma non volevo perdere l’occasione. Dovevo, volevo trovare il modo di colpirti, di farmi apprezzare, di guadagnare la tua attenzione.
Nemmeno ricordo cosa dissi. Però ho ottenuto quello che volevo.
Abbiamo iniziato a incontrarci con maggiore frequenza. Ci siamo fermati a parlare di noi, di quello che facciamo, di quello che ci piace, di come viviamo, di cosa vorremmo, di cosa ci delude, di cosa ci fa piacere, di cosa ci ha ferito e di cosa ci potrebbe guarire… Ci siamo aperti insomma. E ci siamo avvicinati. Tanto. Forse troppo.
Ma ormai era fatta.
Lì ho iniziato a capire le tue donne, a metterle in relazione con te, a capire cosa ti davano, e avevano senso. Loro e le tue parole. Avevano senso. Erano perfette.
Poi il fuoco ci ha circondato. Ci ha riempito. Ci ha fatto crescere. E’ divampato senza controllo.
Non potevamo più resistergli.
Siamo finiti uno nelle braccia dell’altro. Le nostre anime si sono fuse. I nostri corpi si sono fusi, incastrati. Un incastro perfetto. Incredibilmente perfetto.
Abbiamo vissuto dei momenti intensi, in cui ci siamo sentiti vivi, in cui siamo rinati.
… forse per la prima volta…
… forse per l’ultima volta…
… forse solo io…
Ma abbiamo dovuto smettere di vederci.
Mi sono risvegliata in una realtà diversa. In cui tu non potevi entrare. In cui io dovevo essere un’altra. Non più la donna che sono stata con te. Un’altra me, più triste, più normale, più terrena.
Il mio mondo è diventato piccolo e buio. Grigio e opaco.
Abbiamo continuato ad incontrarci nei posti che frequentiamo. Ma abbiamo cercato di stare lontani, perché ogni parola detta, ogni sospiro, ci faceva male. Un male indicibile, insormontabile.
Risolvibile solo con un cambio drastico che avrebbe fatto crollare completamente la vita di uno di noi. La mia.
Non potevo.
Ho iniziato a non capire più le tue donne. A non vedere più il nesso. Perché non hai mai smesso di circondarti delle tue donne, in realtà. E’ una parte bella di te, la tua coerenza. Ma io non ti capivo più.
Non vedo più. Continuo a guardarti quando ti incrocio, ma ora è come se guardassi qualcuno che non conosco. Eppure tu sei coerente con te stesso.
Evidentemente sono io che non sono più la stessa, che sono cambiata.
O forse lo stare con te mi aveva cambiata, mi aveva reso libera. Mentre ora… ora ti guardo da lontano, dalla mia gabbia… e stento anche a riconoscere la me che sono stata.
Perché sono stata bene, sono stata viva, sono stata libera.
Però per quanto dolorosa la risoluzione… non c’era alternativa.
Essere la me che sono stata con te è stato meraviglioso. Stare con te è stato meraviglioso.
Per questo continuo a guardare le tue donne,  per ricordarmi del tempo in cui anch’io ero una di loro.

giovedì 7 marzo 2013

Haiku - 4


brama intensa
turbolenti pensieri
voglia umida



vestiti lievi
primavera che sboccia
seni morbidi



fodero caldo
un morbido abbraccio
lascivo moto




lunedì 4 marzo 2013

Nuoce gravemente alla salute



Dovrebbero dirlo. Non può essere scritto solo sui pacchetti di sigarette. Dovrebbero dirlo che le relazioni nuocciono gravemente alla salute. Tutte le relazioni, amorose e d’amicizia.
Perché ogni volta che si incontra una persona che si ritiene abbia un valore, ogni volta che si sente affetto, che si prova un sentimento di attaccamento, ogni volta ci si strappa un pezzettino di cuore e lo si affida a questa persona. “Abbine cura, è un pezzettino di me.”
Ma per quanto l’altro possa apprezzare questo incredibile immenso dono, per quante promesse possa fare di averne cura, di tenerlo al caldo, conservarlo, coccolarlo, arriverà un momento in cui questo pezzettino di cuore verrà messo in una tasca, in una borsa, e lasciato lì. Sul fondo. Abbandonato.
Così un pezzetto della cosa più valorosa che hai viene dimenticato dalle persone a cui l’hai donato.
“Ma ho il cuore grande, ti dici, ce n’è per tutti.”
E continui ad amare e a donare. Ti fidi e confidi. Distilli una piccola essenza di te, di cose buone e di difetti, la sistemi, la prepari, la infiocchetti, e poi infilandola in quel pezzetto di cuore la doni. Con la speranza che la persona che la riceverà sia in grado di farla crescere e coltivarla e renderla forte.
E di nuovo il piccolo pezzetto di te verrà abbandonato.
“Ora basta, me ne resta poco. Non lo dono più…”
Però arriva qualcuno che dice “Scusa, hai un po’ di quella buona medicina? Mi hanno detto che tu ne hai tanto, che sai far star bene la gente… me lo dai un pezzetto del tuo cuore che ne avrei bisogno?”
“Mi dispiace, ne ho poco ormai… se lo do anche a te non ne resta abbastanza per me…”
“Eddai! Ne hai tanto! Su, io non ne ho per niente… me ne dai un pezzetto???”
Il problema è che anche se piccolo, quel cuore è tanto pieno di amore per tutti… e dire di no a una persona che ha bisogno è così difficile…
Allora prepari il tuo pacchettino, distilli di nuovo un po’ di essenza, e lo doni.
E aspetti.
Perché alla fine uno dei motivi per cui si dona è che ci si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. Ma non succede. Non ricevi niente. Oppure quello che ricevi è solo un attimo per guardare il cuore dell’altro, uno  sguardo, come una finestra che si apre ma che si richiude subito.
Già, perché non sono in tanti ad essere in grado di donare un pezzetto di cuore. E chi lo fa di solito ha fiducia negli altri. Fiducia che non sempre è ben riposta.
Così resti lì. Con il tuo piccolo cuore. Quello che ne resta. Smozzicato. Mangiucchiato. Strapazzato. Ancora lucente e ancora pulsante, ma vagamente opaco e debole. Ferito ormai. E ti chiedi se lo sarà in modo irrecuperabile. Ma hai fiducia. Fiducia nella gente e anche in te stessa.
Così resti lì. Con il tuo cuore tra le mani. Lo rigiri e lo osservi. E piangi piano. Cercando di far sì che il tuo cuore cresca di nuovo. Ma è difficile, è pesante, è faticoso.
Accucciata, rannicchiata in te stessa ti chiedi perché. Ti chiedi come fare. Ti chiedi dove hai sbagliato. E prometti a te stessa e al tuo cuore di cambiare. Perché la verità è una sola: come puoi avere abbastanza cuore per amare gli altri se prima non hai abbastanza cuore per amare te stessa?

Lacrime



Rigano le guance
Scendono, segnano
Fiumi che sgorgano dagli occhi
Instancabili pulitori dell’anima
Reazione incontrollata
Sciolgono i nodi
Attorcigliano lo stomaco
Straziano l’anima

lunedì 18 febbraio 2013

Cinema?


Mi chiedo perché al cinema?
Beh, una risposta ce l'ho, però, come primo incontro mi sembra un po' azzardato.
Già, il primo incontro. Non è propriamente un appuntamento al buio, quindi sono abbastanza tranquilla, ma ciò non toglie che non lo conosco.
Ci siamo conosciuti su Facebook. Questo maledetto odiato/amato social network. Siamo amici di Lalla, abitiamo nella stessa città, abbiamo la stessa età, abbiamo frequentato la stessa università, ma non ci siamo mai visti. Un giorno lui ha commentato me, io ho commentato lui, abbiamo iniziato a chattare e abbiamo iniziato a conoscerci.
Ci davamo appuntamenti online. Ore a chiacchierare facendo scorrere le dita sulla tastiera.
La video? no, non ci sembrava che potesse dare qualcosa di più al nostro parlare.
Abbiamo scoperto di avere molte cose in comune, ci piacevano cose simili. Ed eravamo entrambi single.
Lui appena lasciato dalla ragazza che non si sentiva a suo agio con il suo modo di essere (così ha detto lui, cosa volesse dire l'ho scoperto solo dopo). Io, ahimè, frutto di un cliché: mio marito s'è innamorato della segretaria e ha preferito lei a me. Ricostruire una vita non è facile ed essere improvvisamente sola tutte le sere ti porta online oggigiorno.
Così si sono susseguite settimane in cui almeno un'ora tutte le sere ci sedevamo davanti al monitor a parlare di tutto quello che ci passava per la testa.

"Ti va se ci incontriamo?" devo essere impazzita, non è mai stata mia intenzione vederlo di persona...
"Sì, mi piacerebbe... sei... ho l'impressione che potremmo andare d'accordo anche dal vivo"

martedì 12 febbraio 2013

Armonia

Danzare su un panno di velluto
Scivolare su lenzuola di seta
Rotolare sul verde di un prato
Due corpi uniti dimentichi del mondo
Due cuori palpitanti di un solo battito
Due anime fuse nell'armonia di un attimo

lunedì 11 febbraio 2013

Ritorno alla vita

Questo non è un racconto erotico. E' sgorgato così, dal nulla, ma non allarmatevi. Nulla di ciò che ho scritto è vero, questa volta...



Passeggiavo sul molo.
Pensavo a tutto quello che era successo. Il mio piccolo mondo... Stavo crescendo.
Avevo preso le mie decisioni, fatto le mie scelte. Anche lottato per le mie convinzioni.
Ultimamente avevo tutti contro. O forse non erano "loro" ad essere contro di me, era il mondo.
Sì, perché ogni scelta che facevo, ogni strada che in traprendevo ultimamente era sempre un fiasco.
Il mio percorso, che fino a poco tempo fa era stato pieno di successi e soddisfazioni stava improvvisamente e imprevedibilmente voltando il suo corso. Pure le cose più semplici si rivelavano montagne insormontabili di problemi.
Su questo stavo riflettendo in cima al molo.

mercoledì 23 gennaio 2013

Untitled

Il respiro si ferma
La tua mano indugia
Folli pensieri si rincorrono
Il mio cuore impazza
Affondano le dita nella carne
Il mio corpo ha fame
La tua anima si nutre
Vive e palpita la nostra unione
Dolci dolori di brama
Perché non basta mai
Mai sazia
Mai pago

mercoledì 16 gennaio 2013

Voglia

E' tutto il giorno che ho voglia...
Tutto il giorno che ho il fuoco dentro. Non so perché. Ci sono giornate in cui non riesco a pensare a nulla se non al sesso. Oggi è una di quelle.
Arrivo a casa arruffata e speranzosa. Ma lui non c'è.
Cavolo! Speravo proprio...
Che fare... controvoglia accendo il computer, dopo otto ore in ufficio non è che abbia voglia di quella scatola, però... però ho voglia... e quella scatola mi facilita non poco...
Accendo, navigo, seguo l'estro... valuto, guardo, leggo... niente, la voglia sale ma nulla mi colpisce al punto giusto.
La mano da sopra la tuta saggia l'eccitazione. Qua si sta mettendo male...
Spengo tutto. Mi sento frustrata come quelle volte che mi sveglio di notte e allungo una mano ma non riesco a svegliarlo per farmi soddisfare. Perché a volte lui ha il sonno veramente pesante.
Vado in camera, davanti allo specchio. Mi guardo. Guardo la scintilla nei miei occhi. Capisco di colpo perché mi dicono che a volte sembro una tigre in gabbia.

lunedì 14 gennaio 2013

Nulla

Allontanarmi piano
sentire il tuo profumo
alzare lo sguardo
vederti sereno
sorridiamo
la tua mano sul mio viso
una carezza, dolce
poi scende
il tuo pollice sulle mie labbra
ne segue il disegno
poi nella mia bocca
preme la lingua
esce
e l'indice a lambire il mio mento
a raccogliere una goccia
che poi mi porgi
apro la bocca
la appoggi sulla lingua
"non devi perderti nulla di me"

martedì 8 gennaio 2013

Haiku - 3

Immaginarsi
aquilone libero
scoprirsi sasso.




Soffio di vento,
un pensiero ramingo
mi porta da te...





Vago nel buio
cercando il tuo cuore...
trovo conforto.