... e incursioni di Sbronzolo...
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lunedì 15 aprile 2013

Iris: spiaggiato a vista

La giornata era cominciata bene: ignorata la sveglia e continuato il sonno...nonostante il sole dalle persiane arrivi sempre sul volto! Testa sotto il cuscino e via...
Wishing well di TTD'Arby invade le mie orecchie....ma chi cazzo tiene la musica così alta a quest'ora? Quelli del piano di sotto, al solito...insistono!
Troppo vicino per venire da un altro appartamento, viene dal mio....già: è la mia suoneria e il telefono giace tra i vestiti disordinati ai piedi del letto...chi sarà?


Ancora disteso cerco con la mano il telefono: Iris? Che mai vorrà sabato mattina?
“Eccolo...”, di più non riesco a pronunciare.
“Bacucco...come va? Sei sveglio? Andiamo al mare? E' una giornata bellissima...e ho voglia di mare...”
“All'alba!?”
“All'alba cosa!? Sono già le 9! Dai che ci occupano i posti migliori, potremmo andare a quella spiaggia bellissima che si raggiunge scendendo per il sentiero nella pineta...”, che programma entusiasmante: mezz'ora di cammino tra sterpi, sassi e aghi di pino....adesso ci penso: no!
“Iris non ce la faccio...vi raggiungo nel pomeriggio...”, lei e il gruppo dei suoi amici. Alcuni simpatici, nel complesso, meno.
“Pensavo saremmo andati solo io e te....però fa nulla...lascia pur stare...”, adesso ci penso: sì!

Iris: solare e capricciosa, polemica e dolce, imprevedibile e scostante, una bellezza intelligente e sofisticata. Ride con la mano alla bocca, sino a che, quando a suo agio, esplode in una risata piena e aperta. Una ragazza da capelli raccolti a treccia alta, gli occhi mai fermi in una curiosità attenta e acuta. Il nasino impertinente che adora infilare negli affari degli altri con commenti ironici e sarcastici. La criniera corvina che ben si intona con gli occhi scuri e le sopracciglia curate...

Il viaggio in auto è un florilegio di canzoni a me lontane. Iris sceglie la colonna sonora: Binario 3 di Bersani...canta avvicinandosi quasi per gioco al mio orecchio. Vuole impormi i suoi gusti musicali, cerca di convincermi caratterizzando le strofe attorno al mio lobo...vorrà giocare?

Appena la sua mano scende a carezzarmi capelli e collo, la mia scivola dal cambio per atterrare sul ginocchio scoperto dal caftano che le fa da copri costume...mi lascia fare, continuando ad inseguire le strofe della canzone quasi a squarciagola....
Gli occhiali da sole coprono i miei occhi che già sorridono di quel contatto che lento lascia risalire sulla pelle morbida della sua coscia...

“Mettila qua, polipo, proseguiamo a piedi...”, manca ancora una marea di strada!
Stavo giusto...stavo...stavo...accidenti!

Raccogliamo dal baule i rispettivi “corredi” da spiaggia: lei attrezzata con tracolla in paglia, cappello a tesa larga e borsa per tenere fresche le bevande. Io più leggero: salviettone e sigarette. Da galante quale sono, mi occupo della borsa fresca e mi diletto a vederla incedere in infradito con il caftano molle che le nasconde le curve.
Le poche auto in sosta mi lasciano sperare di trovare un posto un po' appartato per potermi gustare lo spettacolo di Iris in costume. Le sta molto bene quello giallo, chissà se l'ha indossato oggi..

“Ma tu non hai il costume di ricambio?”, see figurarsi se penso a portarmi il costume di ricambio.
“Ehm no....ma io lo faccio nudo il bagno...”, mi piace sbruffonare...
“Tu! Non ci credo nemmeno se ti vedo....”

La strada si fa ripida e fatico a starle al passo, non fosse altro per i sassolini che mi si infilano nei sandali e gli aghi di pino che solleticano le caviglie. Lei, come nulla, scende agile per il pendio, poggiandosi ora a piccole rocce sporgenti, ora a piccoli rami che spuntano dalla vegetazione. Lo so, poi bisogna risalire, stanchi di sole e di mare....poi però! Perché preoccuparsene ora...
Salviettoni stesi, accostati e piccola mia ola a vederle il costume giallo apparire dal caftano. Ottima scelta Iris!
I suoi occhi contro i miei occhiali si gustano la consapevolezza del mio sguardo sul suo corpo. Le piace ciò che immagina io pensi, sorride e si lascia ammirare mentre stiracchia le braccia sollevando i seni.
Nulla dice e mi presenta la mia occasione della mattina: un barattolo di crema solare!

Stesa con le scapole sotto le mie mani, si lascia percorrere la schiena con la scusa della crema solare, si gode il mio massaggio con una rilassata morbidezza. Le sue mani corrono al gancetto del reggiseno e lo slacciano per lasciarsi massaggiare senza alcun ostacolo. Il caldo del sole è nulla a ciò che formicola in me...

Ascolta con le cuffiette un brano a me ignoto e muove lenta la schiena in un lieve ballo. Forse non s'accorge subito che le mani non sono le sole a poggiare su di lei. La mia bocca è attratta dalla situazione, dal suo collo così morbido ed esposto. Le carezzo la pelle con le labbra, le faccio scivolare liquide sulla sua cervicale. Indifferente al sapore della crema solare....sarà commestibile? Chissenefrega!

Una leggera scia di saliva lasciata dai miei baci le luccica sulla schiena e i corpi sempre più vicini cercano ogni piccola traccia di contatto. Si gira supina portando al sole i suoi bellissimi seni. Invito esplicito a proseguire l'opera su capezzoli ritti come piccoli chiodini e sensibili interruttori della voglia. Labbra grate e avide muovono senza sosta dai seni tonici al ventre piatto. Incurante del luogo e degli eventuali spettatori...

Sollevo il volto per prendere un po' le distanze da quella esplosiva situazione...capire la reazione di Iris...
Lo capisco quando con la mano destra si copre d'ombra gli occhi, mi guarda e con la sinistra carezza il mio caldo ardore contenuto nel costume. Scorre sulla mia tesa virilità beandosi dell'energia che sforma il tessuto...

Un lampo di sfida le percorre gli occhi: avrò il coraggio di abbassare il costume? Mio o suo? Che differenza fa...
Un istante, un attimo e seguo i suoi pollici che lenti abbassano lo slip del suo costume. Nuda e con i segni dell'abbronzatura evidenti ed esposti. Il pube: rasato e liscio...non mi lascia il tempo di dire o fare alcunché che inseguo con gli occhi i suoi glutei che rimbalzano nella corsa verso l'acqua rigenerante del mare. Un culetto da favola, esaltato dal contrasto del colore scuro dell'abbronzatura e il bianco dell'incavo dei piccoli globi

Si ferma dove l'acqua le copre il sesso e mi sbatte gli occhi addosso: la sfida è chiara! E' nuda e tronfia della sua beltà. Abbasso il costume, davanti ad ogni eventuale spettatore, non me ne curo.
Incedo, incedo lentamente ed eretto verso di lei. Si bea di vedermi nudo, senza barriere agli occhi di chiunque e solo per i suoi. Porta le mani alla bocca per soffocare una risata. Ce l'ha fatta: nudo in spiaggia con la sola voglia di averla!

Ringrazio il refrigerio dell'acqua e sono ormai a poco spazio da lei, furioso dalla voglia di essere avvinto dal suo corpo, dalle sue gambe sui miei fianchi. Mi ferma con il palmo aperto sul mio petto, sorride e si china per abbracciare con le labbra il mio sesso ancora esposto all'aria. Non coperto dalle acque. Ommioddio...

Solleva gli occhi e spalmando un po' di acqua sul mio glande: “Pensavo non l'avresti mai fatto...”
Affonda le ginocchia nella sabbia bassa e inizia a carezzarmi per tutta la lunghezza dell'asta mentre lecca, lecca la cappella lucida con cura e molto lentamente. Proprio come un gelato...
Si diverte ad infilare la punta della lingua nel centro, nel piccolo buchino, la fa roteare. Accarezza, soppesa le mie palle, le graffia leggermente con le unghie. Mi sta facendo impazzire di voglia...

Mai avrei pensato, mai avrei creduto di vedere i suoi occhi guardarmi al sole mentre la sua lingua gioca con la mia essenza. La sua cura, la sua dedizione, la sua dolce cautela nel suggere il premio agognato. E' bellissima con me rotolante tra le sue labbra
La bocca si sazia del mio sapore, la marea ci spinge a riva, le gambe cedono e affondo con il sedere nella sabbia. Automatici i sessi si trovano e la sua lingua salata invade il mio palato mentre io le riempio il corpo accogliente ed eccitato.
Scende con i fianchi sui miei, abbraccia il mio ardore e lo avvolge di tanti delicati movimenti.
La voglia di scopare ci prende e, incuranti dello spettacolo, come automi scorriamo del nostro volerci al sole, al mare e senza velo.

Le avvinghio con la bocca il capezzolo saltellante mentre si gode il suo premio: io.
Ha la fica che scuote ogni mia asperità, la fa sua nello sfregamento di liquidi umori...colgo i suoi gemiti nella risacca...le soffio i miei, soffocati dalle sue tette, mentre saltella piena di me...
Per fortuna ha perso quella scommessa, si vuole godere tutto ciò che le offro, tutto dentro, perfettamente riempita dalla dura sensazione di pienezza. Ferma a godersi le impercettibili pulsazioni che il mio cazzo le trasmette e sentire la fica stringersi ad aderire...

Muove i fianchi, un movimento lento e rotatorio per sentire sempre più dentro, allarga le ginocchia. Sale, lo sente scivolare fino a quasi lasciarlo uscire totalmente per poi ritornare perché ne sente la mancanza e poi ancora...e ancora...

E' stupenda con lo sguardo lubrico e illuminato dall'essere fusi. Le piace avermi costretto e contenuto in se. Ha la fica stretta, mi avviluppa, si gode la mia resa ai suoi occhi, alle sue mani, alla sua bocca, a lei.
Lo schiocco delle carni confuso nel quieto rumore delle acque lente. Come lei.
Acque che sanno essere voraci e impetuose con il vento giusto. Il mio vento...
Lo schiocco delle carni mentre si gusta il mio cazzo in ogni piccolo sfregamento...le pareti accolgono e i volti sorridono affannati quei pochi momenti in cui le lingue si scostano...i sapori si mischiano e onde di piacere gonfiano e s'irradiano dal cazzo, la cappella pare esplodere di piacere.

Il mio bacino da semplice sostegno diviene con la forza delle braccia lo stantuffo che scorre in tanto liquido piacere. Sentire la sua fica pulsare dei miei assalti, vederle sbattere il collo all'indietro.
Ti scoperei tutto il giorno! Frana su di me e mi getta con la schiena sulla battigia. Una mano, pur nella difficoltà della posizione si infila tra le sue natiche alla scoperta del tatto...nella morbidezza del suo culetto...un dito a sentirmi scorrere, un dito a cogliere altro suo calore.

Dimentichi ormai del luogo, la giro, le sono sopra, comando io, spingo io....spingo...spingo....spingo...e....vengo in lei, in Iris.
Adoro finire così...godere così...con me su di lei a sentire il mio corpo sul suo con la forza del respiro che preme sui suoi seni. Tenerla in balia del mio vigore a godere delle mie ultime spinte.
Solleva le gambe per sentire molto e di più, esplodendo nell'agognato orgasmo. Vergando all'aria il sìììì prolungato, sonoro e desiderato.

Mi riverso su di lei la testa nell'incavo della sua spalla e il fiato ansante a solleticarle il collo mentre ancora sono dentro lei, cerchiamo di riprendere fiata e tornare alla realtà mentre le mani si stringono a trattenere l'istante.

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