Dovrebbero dirlo. Non può essere scritto solo sui pacchetti
di sigarette. Dovrebbero dirlo che le relazioni nuocciono gravemente alla
salute. Tutte le relazioni, amorose e d’amicizia.
Perché ogni volta che si incontra una persona che si ritiene
abbia un valore, ogni volta che si sente affetto, che si prova un sentimento di
attaccamento, ogni volta ci si strappa un pezzettino di cuore e lo si affida a
questa persona. “Abbine cura, è un pezzettino di me.”
Ma per quanto l’altro possa apprezzare questo incredibile
immenso dono, per quante promesse possa fare di averne cura, di tenerlo al
caldo, conservarlo, coccolarlo, arriverà un momento in cui questo pezzettino di
cuore verrà messo in una tasca, in una borsa, e lasciato lì. Sul fondo.
Abbandonato.
Così un pezzetto della cosa più valorosa che hai viene
dimenticato dalle persone a cui l’hai donato.
“Ma ho il cuore grande, ti dici, ce n’è per tutti.”
E continui ad amare e a donare. Ti fidi e confidi. Distilli
una piccola essenza di te, di cose buone e di difetti, la sistemi, la prepari,
la infiocchetti, e poi infilandola in quel pezzetto di cuore la doni. Con la
speranza che la persona che la riceverà sia in grado di farla crescere e
coltivarla e renderla forte.
E di nuovo il piccolo pezzetto di te verrà abbandonato.
“Ora basta, me ne resta poco. Non lo dono più…”
Però arriva qualcuno che dice “Scusa, hai un po’ di quella
buona medicina? Mi hanno detto che tu ne hai tanto, che sai far star bene la
gente… me lo dai un pezzetto del tuo cuore che ne avrei bisogno?”
“Mi dispiace, ne ho poco ormai… se lo do anche a te non ne
resta abbastanza per me…”
“Eddai! Ne hai tanto! Su, io non ne ho per niente… me ne dai
un pezzetto???”
Il problema è che anche se piccolo, quel cuore è tanto pieno
di amore per tutti… e dire di no a una persona che ha bisogno è così difficile…
Allora prepari il tuo pacchettino, distilli di nuovo un po’
di essenza, e lo doni.
E aspetti.
Perché alla fine uno dei motivi per cui si dona è che ci si
aspetta di ricevere qualcosa in cambio. Ma non succede. Non ricevi niente.
Oppure quello che ricevi è solo un attimo per guardare il cuore dell’altro,
uno sguardo, come una finestra che si
apre ma che si richiude subito.
Già, perché non sono in tanti ad essere in grado di donare
un pezzetto di cuore. E chi lo fa di solito ha fiducia negli altri. Fiducia che
non sempre è ben riposta.
Così resti lì. Con il tuo piccolo cuore. Quello che ne
resta. Smozzicato. Mangiucchiato. Strapazzato. Ancora lucente e ancora
pulsante, ma vagamente opaco e debole. Ferito ormai. E ti chiedi se lo sarà in
modo irrecuperabile. Ma hai fiducia. Fiducia nella gente e anche in te stessa.
Così resti lì. Con il tuo cuore tra le mani. Lo rigiri e lo
osservi. E piangi piano. Cercando di far sì che il tuo cuore cresca di nuovo. Ma
è difficile, è pesante, è faticoso.
Accucciata, rannicchiata in te stessa ti chiedi perché. Ti chiedi
come fare. Ti chiedi dove hai sbagliato. E prometti a te stessa e al tuo cuore
di cambiare. Perché la verità è una sola: come puoi avere abbastanza cuore per
amare gli altri se prima non hai abbastanza cuore per amare te stessa?
credo di non avere mai abbandonato pezzetti di cuori nei cassetti....sono tutti li...visibili vivi curati e vezzeggiati...sono parte di me sono il mio "da dove vengo" ma sono anche il mio "dove vado"...e tutti messi in sieme sono più grandi del mio....e gli insegnano a separarsi dei pezzetti che dono....un dono grande....grazie....
RispondiEliminalo so... il pezzetto che ho donato a te è al sicuro. ne sono certa. lo sento.
Eliminae sono tranquilla. e felice di averlo donato.
allo stesso modo mi prenderò cura del pezzetto che tu hai donato a me...
:)
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