... e incursioni di Sbronzolo...
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mercoledì 16 gennaio 2013

Voglia

E' tutto il giorno che ho voglia...
Tutto il giorno che ho il fuoco dentro. Non so perché. Ci sono giornate in cui non riesco a pensare a nulla se non al sesso. Oggi è una di quelle.
Arrivo a casa arruffata e speranzosa. Ma lui non c'è.
Cavolo! Speravo proprio...
Che fare... controvoglia accendo il computer, dopo otto ore in ufficio non è che abbia voglia di quella scatola, però... però ho voglia... e quella scatola mi facilita non poco...
Accendo, navigo, seguo l'estro... valuto, guardo, leggo... niente, la voglia sale ma nulla mi colpisce al punto giusto.
La mano da sopra la tuta saggia l'eccitazione. Qua si sta mettendo male...
Spengo tutto. Mi sento frustrata come quelle volte che mi sveglio di notte e allungo una mano ma non riesco a svegliarlo per farmi soddisfare. Perché a volte lui ha il sonno veramente pesante.
Vado in camera, davanti allo specchio. Mi guardo. Guardo la scintilla nei miei occhi. Capisco di colpo perché mi dicono che a volte sembro una tigre in gabbia.
Mi spoglio. Sfioro il corpo. Lo accarezzo. Seguo le curve. E mi guardo.
Le dita si soffermano sui punti più lisci della mia pelle. Attorno all'ombelico, il fianco, il collo.
Scendono. Ormai non ce la faccio più. Il pensiero è concentrato sulle sensazioni suscitate dai tocchi leggeri. Gli occhi si chiudono. Appoggio le tre dita sul monte di Venere e premo piano. Sì... è lì che voglio andare. Scendo.
Indice e anulare si allargano sulle grandi labbra. Il medio si insinua piano nel morbido che si schiude. Sospiro.
Premo un po' e poi riporto indietro la mano. Poi torno a scendere. Sono quasi sconvolta dall'eccitazione, tutto il giorno... chissà come mai proprio oggi...
Trovo una grande quantità di umido tra le labbra. Il clitoride è teso e fa quasi male da tanta voglia ha di essere stropicciato, ma non voglio soddisfarlo subito, anche se l'urgenza di un orgasmo striscia dentro di me già da molte ore... Gemo. Gemo sempre quando mi tocco... Le gambe però non mi tengono. La voglia mi toglie le forze. Mi inginocchio sul pavimento. Le ginocchia larghe. La mano sempre lì. Scorre. Scende e sale. Scende e sale...
Piccole pressioni sul clitoride che chiama. Piccoli sfregamenti. Piccole introduzioni. Gemo. Occhi chiusi. Il respiro accelera. La mano accelera. L'altra corre in aiuto. Solleva e tira il monte di Venere, allargando le labbra in modo che al medio possa aggiungersi l'indice e la stimolazione sul clitoride possa essere aumentata. Accelero ancora.
Manca così poco... sento che ci sono quasi... Un primo spasmo mi fa contrarre i glutei. E continuo a strofinare.
Arriva e.... ohhhhh esplodo... leggere scosse percorrono il mio corpo. Contrazioni sconquassano il mio sesso. Le gambe si chiudono attorno alla mano amplificando la pressione sul clitoride, fino all'ultima forte contrazione.
Ansimo. Soddisfatta. Appagata. Finalmente...
Apro gli occhi. Guardo lo specchio.
Alle mie spalle, appoggiato allo stipite della porta vedo lui.
"Sei bellissima quando godi..."

Che vergogna, era la prima volta che mi vedeva...

5 commenti:

  1. Quando l'eccitazione è così forte e le sensazioni pervadono completamente, non ci rendiamo neanche conto dei rumori e di quello che succede intorno a noi.
    Bello che i sensi che normalmente utilizziamo a volte vadano in secondo piano e il piacere prenda possesso del nostro corpo

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  2. e leggendo anche qualcun altro ha visto e apprezzato molto...

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  3. @Contro: è vero, il mondo si annulla quando si è alla ricerca del piacere, quando l'onda arriva e invade... solo le sensazioni contano!

    @wutternach: :D un po' voyeur, una donna che si tocca... privata della sua intimità... svelata in un momento delicato...

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  4. che strada fai per tornare a casa??? :)

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