... e incursioni di Sbronzolo...
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mercoledì 26 settembre 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 8 - Epilogo

Eccoci all'ultimo capitolo del quattromani con Sbronzolo. Buona lettura!



Epilogo

Azzardo o responsabilità?
"Bravi, ottimo lavoro", fa sempre piacere la pacca sulle spalle del capo. Gaia è luminosa da quanto è felice.."Venerdì cena a casa mia con i vostri compagni, mariti, mogli....quello che avete insomma...", ooops ma come! Nooooo. Gaia è sbiancata...
"Capo...il mio compagno non può per impegni precedenti", vai Gaia! Reattiva e sul pezzo! Che se porto mia moglie poi magari mangia la foglia e sono cazzi
"Gaia smettila, non mi interessa degli impegni, anche io ho un capo: mia moglie! E' deciso, venerdì sera alle 21 vi aspetto a casa mia: accompagnati!", quando a dirlo è l'amministratore delegato, è deciso....
Muti usciamo dall'ufficio nel quale eravamo entrati con piacere. Gaia non parla, so cosa pensa, le stesse cose che penso io: come affrontare una cena alla presenza dei partner ufficiali senza che si accorgano di noi....massì ce la facciamo, siamo commerciali....venditori di fumo e aria fritta...ce la facciamo. Sorrido e cerco il suo sguardo per tranqullizzarla nel corridoio. Entra nel suo ufficio e sbatte la porta, chiudendomi fuori.

Maccheccavolo! Ma cosa gli è saltato in mente.... a cena, coi rispettivi...
Come cavolo facciamo?!? Qui si accorgono di tutto! Figurati se non se ne accorgono! L'elettricità che c'è nell'aria quando Franco ed io siamo vicini è talmente palpabile che persino un pesce se ne accorgerebbe! E' per quello che funzioniamo così bene!

Giro per l'ufficio, circumnavigo. Mi sento in gabbia... Sento, è palpabile, anche l'agitazione di Franco, di là nel suo ufficio. Ma non posso preoccuparmi di lui ora. Sa bene cosa rischiamo. Lo sa quanto me.
Devo pensare. Devo pensare.
Ce la possiamo fare. Ce la dobbiamo fare!




"Devo vestirmi in modo particolare?", mia moglie si preoccupa del dress code...io di altro
"Ci mancherebbe! Io vengo casuale....che poi sono anche più comodo....se non piaccio, pazienza"
"Ci sarà anche lei vero?", eccola là a battere sul tasto dolente....e non sa quanto dolente...non deve sapere quanto dolente.
"Ma certo è il mio responsabile...è lei il mio boss", lei e quei suoi smeraldi
"Allora mi vesto da strafiga!" andiamo bene...andiamo bene... veloce... frase d'impatto! veloce... pensa!
"Amore mio il vestito è solo un orpello sei tu che sei strafiga...." con bacio liquido a seguire davanti allo specchio in bagno interrompendole il trucco...
"Guarda che ti controllo!", perfetto! Preambolo perfetto per una cena distesa e rilassata
"Ti annoierai a controllarmi, come ci annoieremo per le discussioni monotematiche di lavoro.....vedrai, fidati" questo almeno è ciò che auspico: toni formali, idolatria del capo....solite stronzate impersonali. Il resto: campo minato!




"Guarda che se non ne hai voglia, non è necessario che vieni, posso dire che stai male"
"Figurati se mi perdo il tuo capo che ti liscia e si complimenta! Sono super orgoglioso di te! Eppoi, lo sai, muoio dalla curiosità di conoscere Franco... parli sempre di lui! Sono un po' geloso, sai?!"
"Geloso di Franco??? Ma è il mio assistente! Che ti passa per la mente?!?!"
"Eh, lo sai, l'occasione fa l'uomo ladro... e tu sei bellissima!" dice mio marito cingendomi la vita.
"Sì, figurati! Dai! Un collega... sai che sono brava a tenere a distanza gli uomini... non c'è motivo di preoccuparsi!"
"Lo so... il tuo sguardo assassino lo sperimento spesso!"
Sono nervosa. Respiro a fondo. Suono il campanello.

Eccolo! Oh, dio! Sua moglie! E' uno schianto! Bellissima! L'opposto di me, cromaticamente. Un fisico stupendo e due tette... si vede benissimo, cavolo, non ha nemmeno il reggiseno! Non le serve!
Con il mio vestito colorato, a fiori, anche se mi valorizza... vicino a lei...
Ci sediamo a tavola. Il capo e sua moglie ai due capotavola, vicino a lei Franco ed io, uno di fronte all'altro, vicino al capo i nostri rispettivi.
Si chiacchiera. Di lavoro e di altro.
Sono brillante nella conversazione, come sempre, e Franco sa giocare benissimo con me, si sente che siamo affiatati. E i nostri rispettivi... beh, sono abituati entrambi ad avere delle prime donne in casa!

Non ce la faccio più. Non resisto. Allungo un po' il piede sotto il tavolo. Faccio finta di niente.
Ho tolto i sandali. E' una mia abitudine sotto i tavoli, lo sanno tutti...
Così il mio piedino nudo arriva alla caviglia di Franco. Ha un sussulto e i suoi occhi ... le pupille si dilatano, lo sguardo si infiamma.

Forse non dovevo.

Si gira verso di me. E mi guarda. Con quegli occhi, quelli che mi spogliano, quelli che mi vogliono, quelli che mi fanno accendere.
La conversazione continua. Noi teniamo una faccia da poker. Sobri.
Ma la sua gamba si allunga a invitare la mia a salire.





Il suo piedino nudo e la voce nota di mia moglie che spigliata commenta il mio nuovo lavoro
“Da quando Franco lavora per lei, lo vedo meno spesso ma è più contento....”, ecco il campo minato, con chi sta parlando? Ahh con il boss...anche Gaia inchioda il piede al sentire le parole.
“Cara Marta, debbo dire che ho insistito io con Gaia che assumesse Franco, quindi mi prendo la responsabilità di tutto....anche di restituirle il marito contento!”, ma che cazzo fa, il marpione con mia moglie? 
Sale, il piede di Gaia sale e ormai staziona tra le mie cosce, le facce da esperti giocatori di poker; il mio inguine duro e il suo immagino liquido e schiuso. Anzi lo so, la conosco, è partita la gatta...

“Prendiamo il dessert in terrazza?”, la moglie del capo. Il boss del boss......devo prendere tempo, non posso alzarmi da tavola con il cazzo in gola...pensa, pensa, pensa...
“Andate pure, vi raggiungo subito, Gaia puoi fermarti un attimo....devo relazionarti sulla telefonata della xxxx spa, dopo tanto tempo mi hanno risposto...”, dai che forse....
“Allora mi fermo anche io, che ti ascolto”, cazzo no! Anche il boss e che invento....pensa, pensa, pensa...
“No capo lei vada, se va bene le facciamo una sorpresa....insieme alla richiesta d'aumento dello stipendio..”, chiudendo in risata.

L'allegra comitiva ci precede in terrazza, Gaia volge la schiena al gruppo e appena non vista mi spara una muta risata canzonatoria. Ridono persino gli occhi! Antipatica!
“Allora Gaia il responsabile finanziario mi ha detto...”, il gruppo è ormai fuori portata d'orecchio..
“Ma sei pazza! Con il piedino, davanti a tutti! Se poi ci beccano!?!”, oh! Gliele ho proprio cantate!
“Però ho sentito che è piaciuto pure a te...”, maliziosa con l'indice alla bocca...

“Infatti, ho voglia di scopare, adesso. Troviamo una scusa e chiudiamoci nell'ufficio del capo...se ce la giochiamo bene....non potevo alzarmi talmente era duro il fratellino...”





Mi giro verso la terrazza… “Capo, se non ti disturba andiamo nel tuo studio, così annoto due cose…” “Sempre a lavorare voi due! Andate tranquilli, nessuno vi disturba. Conosci la strada!”

Già, conosco la casa, non è la mia prima cena complimentatoria. Avviandomi per il corridoio mi giro, Franco sta beandosi la vista del mio culo. Quando gli occhi risalgono lungo la schiena sorrido e gli faccio l’occhiolino. La mia mano sulla maniglia della porta. Le mani di Franco a esplorare il mio corpo. Ogni volta che mi tocca… è come fosse la prima… mani affamate di me… Scosse elettriche al passaggio delle dita sui miei capezzoli induriti. Eccitazione che cresce quando la mano scende sulla pancia, nella sua strada verso l’inguine… Mi sciolgo e liquefo quando arriva al monte di Venere…

La mia eccitazione sta salendo ancora… Per la marachella che stiamo per combinare…. Il capo, sua moglie, i rispettivi… sono così vicini… potrebbero scoprirci… potrebbero sentirci…. Eppure sono così lontani. Lontani anni luce dalla nostra eccitazione, dal desiderio, dalla brama che proviamo in questo momento. Nulla mi interessa, nulla interessa Franco. Solo i nostri corpi, la reciproca ricerca, la reciproca soddisfazione di questo desiderio infuocato. La voglia di godere l’uno dell’altra. Entriamo di corsa,chiudendoci la porta alle spalle. Le bocche incollate. Le mani di lui a sollevare il vestito. La mia schiena contro la porta.

Le sue dita si intrufolano nei miei slip,mentre con un po’ di difficoltà slaccio la cintura e inizio a sbottonare i pantaloni… Il profumo dei nostri sessi sta già riempiendo l’aria…

Non mi era mai successo di accendermi a questa velocità… mi basta uno sguardo. E poi le sue dita. Sembra conoscere i pulsanti giusti per farmi partire. Com’è possibile che quest’uomo mi sia entrato dentro in questo modo? Proprio io che ho sempre sotto controllo il mio desiderio, la mia eccitazione, il livello di provocazione… Lui fa crollare le mie difese… Lo voglio. Lo voglio sempre, come mai ho voluto qualcuno.

Liberi da quanto ci impediva, la sua mano afferra la mia coscia e la solleva. Piega leggermente le ginocchia e con un solo movimento entra dentro di me, penetrandomi. Emetto un gemito, soffocato dalla consapevolezza della situazione pericolosa e dalla sua bocca ancora incollata alla mia.

Il movimento si fa fluido e ritmato. Veloce. Sincopato… I sospiri soffocati. I cuori battono all’impazzata. Le bocche passano dalle bocche al collo in un turbinio di movimento. L’orgasmo sale. Veloce. La frenesia. La voglia di godere. Il bisogno di averlo… Franco accelera ancora. “Dio quanto ti voglio!” è l’unico pensiero, l’unica frase…




L'urgenza del momento e il suo liquido sesso sono tali che il mio premere sul suo corpo sia avido. Il mio penetrarla affamato dei suoi gemiti. Il mio abbracciarla convulso e impaziente. La voglio prendere, tenere, stringere in un crescendo di movimenti, spinte, colpi e calore. Una corsa al piacere che pare una staffetta in cui l'orgasmo è il testimone che ci passiamo complici. 

La temperatura nella piccola stanza raggiunge livelli impossibili, il sudore, l'affanno, il fremito........ecco l'orgasmo, gli orgasmi.....trattenuti e non urlati. Il controllo dei fiati presi all'ultimo istante: non posso urlare e sfogo in lei, nella sua bocca, tutto l'afflato del mio godere....lei lo stesso....
Mi gira la testa, le gambe si afflosciano, le braccia scariche abbandonano la vorace stretta. Come mai è possibile! Tutto accade sempre troppo in fretta: ci accendiamo, esplodiamo e i cocci sono attorno a noi......ci aspettano in terrazza....

"Basta....basta....basta...non possiamo...è troppo importante....ho famiglia....lavoro....figli....e tu sei troppo importante per la mia carriera da sputtanare tutto...mica siamo adolescenti.........ma che sesso!", ecco: l'incertezza balena ancora....Gaia o Gatta....la responsabilità e l'azzardo che si rincorrono, sovrappongono, elidono......ho deciso, risolvo io!

"Entro un mese, avrai l'occasione di licenziarmi. Usciremo da questa situazione insostenibile.... torneremo alle nostre vite....imperfette, incomplete ma comprensibili e non andrò più in discoteca al sabato sera!", decisione presa, resta da metterla in pratica...
Lei mi guarda: attonita ma allo stesso tempo grata delle mie parole....E' giusto così.



Due mesi dopo:
Sono sul divano, gambe allungate, notizie in video, tornato freelance e sempre, sempre più incerto se aprire la casella mail. 
Uno sbuffo di fumo alla luce del sole mattutino si colora di verde smeraldo.......un sorriso nostalgico mi affiora sul volto......


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