Ancora il quattromani!
Portami a
ballare!
"Franco
sei stato grande!" ho l'adrenalina a mille, siamo stati un'ottima
squadra...
"Non
ho fatto granché..." no, li ha soltanto ammaliati e storditi con le
parole! "E' il progetto che era buono, il lavoro fatto con il tuo
team!"
Siamo
fuori dalla porta del ristorante, la gente sta andando via, ci siamo fermati
fino alla chiusura.
"Non
sono per niente stanca! Portami a ballare!" Gli dico girando su me stessa
facendo svolazzare il vestito.
"Gaia,
sono stanco io, però... che ne dici piuttosto di andare a bere qualcosa prima
di rimetterci in macchina per tornare?"
"Tornare?"
mi sono fermata di colpo esattamente davanti a lui, occhi negli occhi."Non
torniamo mica, stasera. Abbiamo due stanze prenotate. Pensavi mica che ti
lasciassi guidare dopo una cena come questa?!"
Che
stronza! "Ma non mi hai detto niente!" ops, s'è arrabbiato.
"Sono
sicura che anche tua moglie sarà più contenta se non guidi! Dai,
telefonale!"
"A
quest'ora?!? Sei matta? Le prende un colpo! Le mando un sms..."
Ci avviamo all'albergo, parcheggiamo la macchina e andiamo ad un locale che
conosco, non lontano da lì.
Musica
a basso volume, tavolini, clima piacevole...L'ideale per decomprimere... un po'
meno per scaricare l'adrenalina.C'è un tavolino un po' appartato libero. Ci
sistemiamo e ordiniamo.
Mi
tolgo le scarpe. Appoggio i piedi sul tavolinetto. Parlottiamo dei clienti, dei
colleghi, del progetto.
Franco
si allunga per appoggiare il bicchiere vuoto sul tavolino e accarezza i miei
piedi.
Piccoli,
chiari, smalto rosso.
Percorre
il dorso con un dito. Giocherella facendolo scorrere avanti fino alle dita e indietro
fino alla caviglia.
Poi
mi guarda mentre afferra una caviglia con la mano. Di nuovo sono come nuda
davanti a lui. Senza fiato. Il cuore impazza.
Non
servono parole. Ci alziamo, usciamo dal locale e ci dirigiamo all'albergo.
Troppe cose in comune, troppo tempo trascorso assieme, la stima di
lei che aumenta....troppo troppo. Che grande idea farmi assumere, che grande
trovata! Incerto se sorridere o disperarmi. Poche centinaia di metri ci
separano dall'albergo. Pensieri contrastanti affollano il mio cervello, il mio
braccio le cinge il fianco: il morbido tessuto del vestito è fresco, la voglia
di toglierlo è fortissima....vederla nuda e sentirla calda di passione.
“Non ti eri segnato qualcosa?...”, ecco la gatta tentatrice.
“Oopps... me ne ero quasi dimenticato...”, ridendo Lo specchio
dell'ascensore rimanda la nostra immagine: è strano vedermi abbracciato ad
un'altra donna. Volerla, desiderarla come la desidero ora. I suoi occhi mi
fissano riflessi: avete vinto ancora maledetti smeraldi! L'attiro a me, i
nostri corpi aderiscono e si scaldano vicendevoli.
Cazzo, non è sesso! Cosa accidenti è !?!
Il bacio dura quanto la salita al piano e prosegue all'apertura
delle porte. Il corridoio quasi correndo trascinandole la mano. Apro la mia
porta: nemmeno fingo di darle l'opportunità di opporsi. Riesco a spogliarmi con
le labbra incollate alle sue, lei fa lo stesso.
Nudi, in piedi, ci stacchiamo: ammiriamo i nostri corpi... Un
ultimo bacio, appoggiato sorridente e sornione....
“Ora tocca a me...”, con una leggera spinta mi butta su
letto.
Sorrido alla visione di lui steso nudo sul letto... per la seconda volta...
E come l'altra volta è appetitoso, pronto, in attesa, in perfetta
erezione. Mi mordo leggermente le labbra mentre lo osservo ... pelle ambrata
dalle prime esposizioni al sole, muscoli non esagerati, capelli brizzolati...
sorrido... anche i peli...
Mi siedo accanto a lui mentre lo osservo, la mia mano inizia a
scorrere sul suo corpo, la sua mi cinge la vita... E affondo le dita tra i peli
del suo pube, fino alla base dell'asta... e salgo un po' con le dita, e
avvicino il viso, la bocca, alla vetta di questo monte da espugnare. Le labbra
giungono a sfiorare la liscia pelle della punta del glande, la lingua viene a
prendere la sua parte. La zona più liscia e dolce e piacevole del corpo di un
uomo... Aspiro profondamente l'odore del desiderio, assorbo le gocce di
brama... Lecco il contorni del piacere... E poi affondo le labbra fino a dove
mi è possibile, fino a sentire questa stessa punta morbida e liscia contro il
fondo della mia bocca.
Franco geme.
Continuo a tenere la mano alla base ferma e inizio a muovere la
testa per far scorrere questa meraviglia dentro e fuori dalla mia bocca.
"Oh, era quello che desideravo..." un sussurro
dall'alto.
Sento una mano salire lentamente tra le mie gambe, allargarle
dolcemente. Oppongo resistenza. Ma non mi placo, non mi fermo e continuo a fare
mio il suo sesso, a leccarlo e affondarlo completamente nella mia bocca.
"Girati... porgimi il tuo fiore... voglio assaggiarti... ancora..."
Le sue cosce a chiudermi le orecchie e la sua vulva a riempire
l'orizzonte del mio sguardo.
Il mio cazzo avviluppato dalla sua bocca, accarezzato dalla sua
lingua impertinente.
L'abbondanza dei suoi succhi che luccica sulle labbra gonfie poggiate
sulle mie.
I miei testicoli carezzati dalle sue manine, coccolati come
preziosi trofei.
La mia lingua che affonda nel calore dissetante del suo ventre.
Sento i capezzoli che spingono sulla mia pancia mentre ci diamo il
piacere assieme, entrambi desiderosi di berci. Silenziosi, rapiti dall'opera
delle rispettive bocche, alla scoperta di ciò che piace all'altro. Siamo fusi,
non due corpi, un unico cerchio di voglia animale di succhiare, leccare,
gustare e riempirci dell'altro. Il rumore dei nostri nasi, i respiri contratti
e ritmati. L'odore del sesso che si spande nella camera. Le nostre mani a
rincorrere ed esaltare l'opera delle nostre bocche. La sua avviluppata al mio
sesso e la mia spalmata sulla sua vulva. Il numero perfetto che si rincorre e
si ripete. Il dono offerto e ricevuto, penetrato e accolto, un numero infinito
nella propria circolarità, che può essere scritto senza mai sollevare la
mano......
L'odore, il sapore... sono inebriata dalle sensazioni... Il mio corpo rimanda
ondate di piacere dal bacino al cervello e dal cervello al bacino...
La voglia di godere aumenta e la fame del corpo di Franco mi
provoca delle scosse lungo la schiena.
Stento a stare ferma... muovo leggermente il pube, schiacciandolo
sul viso di Franco, mentre anche lui non riesce più a contenersi e ad ogni mio
affondo sul suo sesso spinge leggermente in su il bacino...
Il respiro si fa ancora più pesante, affannoso. Il movimento
frenetico, profondo.
Mugolo mentre le dita di Franco entrano dentro di me a esplorare
la mia cavità calda, a supportare l'azione della lingua.
Geme mentre la mia lingua preme il suo fallo contro il mio palato
in ancora una penetrazione.
E arriviamo al culmine... il mio corpo è percorso da brividi,
scosse elettriche e contrazioni... la mia bocca non ha intenzione di lasciare
andare la montagna che ha espugnato che ora sta vibrando delle scosse provocate
dal fiume di seme caldo che sta sgorgando...
I corpi sono stremati... l'orgasmo è stato intenso.
Mi muovo piano, mi affianco a lui...
"Non mi lancerai contro il fermacarte anche stavolta,
vero?"
ma non aveva preso due stanze separate??? :)
RispondiElimina(bel pezzo)