Nudo davanti a me.
Non in senso fisico, no… quello non più… nell’anima. Nudo
nell’anima.
Mi racconti finalmente molte cose che ti stavi tenendo
dentro. Molte cose che ignoravo. Molte cose che forse, tutto sommato non volevo
sentire.
Ogni parola, ogni tuo pensiero è un dardo infuocato diretto
al mio cuore. Dritto e cocente a distruggere una parte di me.
Sono venuta come amica, con il mio fardello di amore ben impacchettato
e messo da parte. Perché di questo avevi bisogno, di me come amica, come
confidente, come supporto. E qui sono. Con il mio animo già ferito dai discorsi
della settimana scorsa. Dalla rivelazione che tutte le mie aspettative erano
solo un castello di carte che tu con un soffio hai distrutto. È per un’altra
che sei come sei, così più allegro, così più sereno, così più tranquillo. È un’altra
che ti fa sentire bene e in pace. E dicevi che quando stai con me sei in pace. È
un’altra che ti fa sentire protetto. E dicevi che quando stai con me sei al
sicuro.
È di un’altra che sei innamorato.
E io credevo di essere io la causa del tuo benessere… ne ero
convinta… ne ero sicura… me ne avevi dato tutti i segnali… finché… “lei ha
detto che vuole provarci”. E a me è crollata la terra sotto i piedi. Ignara di tutto. E poi stasera mi dici che è più di un
anno che c’è lei. Più di un anno??? Ma tu ti rendi conto che io ero qui, che
hai continuato ad illudermi e a farmi credere che ci sarebbe stato un futuro
per noi? “… io… non ho mai voluto illuderti…” mi hai detto. Però lo hai fatto. E
io sto male. Tanto male.
Però stasera sono qui. Avevi bisogno di me, io l’ho capito e
sono qui. A farmi male. A sentirti che parli di lei, di come lei si sta
comportando, a chiederti se è possibile reagire come sta facendo lei… e un
sorriso mi affiora alle labbra… un sorriso amaro, che sa di lacrime, che sa di
ferita ancora più profonda, che sa di dolore.
“Forse non te ne accorgi, ma lei si sta comportando con te
come tu hai fatto con me. Tu la ami e lei non è sicura. È esattamente la stessa
situazione che c’era tra noi…”
“No, è diverso, è un’altra cosa.”
Si, certo. Perché adesso a soffrire sei tu. Ora è diverso.
Me ne vado con il mio cuore stracciato. Quel cuore che ti
avevo affidato e che tu, preso tra le mani avevi detto “non ti preoccupare, io
ne avrò cura.” Già…