... e incursioni di Sbronzolo...
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lunedì 15 gennaio 2018

Otto e trenta

I was wondering where you went...
Le prime parole che mi dice quando mi vede. Nessun "ciao come stai", nessun "ti vedo bene", nessun "mi sei mancata"... e sono passati 3 mesi...

E con la frase un gesto: un dito che mi indica, fa un volo in aria come lo svolazzo di una bacchetta magica che si completa in alto a destra. Il nostro segno per "cosa ci fai con quei vestiti addosso? togli tutto!".
Solo che siamo in pubblico. Siamo al bancone di un bar. Un incontro fortuito e casuale e fortunato... e io non so e non posso resistere a quel gesto. E lui lo sa. Sa benissimo che qualunque cosa mi dica o mi chieda io la eseguo,  sono tenuta ad eseguirla, non posso non farlo... è nella mia natura... la mia natura di sottomessa, la mia natura... quella per cui lui mi ha scelta... quella per cui mi sono allontanata...
Lo fisso negli occhi, lo sfido e subito abbasso lo sguardo alla camicetta mentre porto la mano al primo bottone. Lo apro. Non mi ferma. Alzo il mento, vado al secondo. Lo apro. Si intravede il reggiseno. Raddrizzo la schiena. Apro il terzo bottone. La curva tra i seni è completamente esposta. Il mio balconcino fa il suo dovere e mi offre generosamente allo sguardo compiaciuto del mio Padrone... no, non è più il mio Padrone. Lo guardo negli occhi. La mano scende al prossimo bottone.
"Otto e trenta!"
Si gira e se ne va. Respiro di nuovo.
Richiudo il terzo, prendo il mio Merlot, guardo il barista attonito che ha assistito a tutta la scena "Lo offri tu per lo spettacolo, questo, vero?" mi giro e torno dalle amiche iniziando a sentire il conto alla rovescia in corso nei miei slip...

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