... e incursioni di Sbronzolo...
...

venerdì 13 luglio 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 4

Altro capitolo della saga di Gaia e Franco... coautore Sbronzolo




Work in progress


Che dormita! Se faccio sesso come si deve, mi succede ogni volta. Certo che ieri sera devo essere proprio impazzita! Mi sono portata a casa uno sconosciuto… Devo lavare le lenzuola! Se quando torna mio marito coi figli trova il letto in quelle condizioni sono finita! Certo questo corridoio non sarà più lo stesso… Cos’è questo? Un biglietto da visita? Gli sarà caduto…ma guarda, lavora nel mio stesso settore, solo che è freelance. Lo butto. Non nelle immondizie di casa però. Nascondiamo! Borsetta. Ora colazione e poi doccia.
Però… certo che … a ripensarci…
Buona, Gaia, a cuccia!


Apro gli occhi, rapida carrellata alla ricerca di eventuali tracce: boxer buttati nel cassonetto, bidet prima di raggiungere il letto, certo che gli amici tacciano sulla mia fuga dalla comitiva. Soprattutto con chi sono fuggito! Ma che mi è preso? Certo ho dormito come un angioletto e distendere le gambe a letto pensando alla gatta mi suscita un sorriso a piene labbra:
"Non ti ho sentito tornare, vi siete divertiti?", la voce sicura e tranquillizzante di mia moglie mi trascina alla realtà, una piacevole realtà.
"Ciao amore, ...serata noiosa....la discoteca poi il sabato! Ero forse l'unico dal capello metallizzato....".
"Hai fatto conquiste?"
"La barista mi dava del tu a forza di ordinazioni...per il resto, nessuno di noi sfigati ha rimorchiato, abbiamo perso il fluido.....", mentre lo dico due occhi smeraldo riempiono il mio cervello. 
"Oggi dobbiamo andare dai miei, mia madre ha bisogno di alcuni lavoretti in casa...", solito pranzo con ricatto di bassa manovalanza..
"Mi sono laureato apposta per aggiustare tapparelle....", non mi spiace fare piccoli lavori, mi spiace che ce ne siano sempre di nuovi da fare
Un bacio e la mia bella mogliettina si alza già determinata e organizzata: un planning vivente. Scaccio gli occhi smeraldo dal mio cervello....spero di non avere addosso ancora il suo aroma....doccia, subito!



Briefing del lunedì mattina in ufficio. Riunione plenaria. Decisioni da prendere. Cheppalle!
Chissà se ho una caramella in borsetta. Apro, cerco, tiro fuori qualcosa, appoggio sul tavolo.
Il mio capo a fianco a me prende quello che ho appena appoggiato. “Hai fatto un colloquio nel weekend?”
A dire il vero ho colloquiato parecchio con una parte del mio corpo che non parla tanto, di solito, ma non glielo posso dire.
“In che senso, scusa?”.“Questo biglietto da visita. Hai fatto un colloquio per il posto di tuo assistente?”. Cazzo! Il biglietto di Franco! “No, ero in un locale e l’ho trovato sul bancone, non so perché istintivamente l’ho infilato in borsetta” “Il nome non mi è nuovo… Chiamalo, fatti spedire un CV e fagli un colloquio”.“Lo sai che preferisco un’assistente donna…”.“In 3 mesi di colloquii serrati non ne hai trovata una che ti andasse bene! Chiama questo Franco, conosco i suoi lavori, sarà perfetto per te!”
… tu non hai idea di quanto Franco sia perfetto per me … e adesso che cazzo faccio?



Aprire il tablet la mattina è un rito che rimando il più possibile: sono freelance: faccio quello che voglio. Questo l'auspicio! In realtà debbo correre come un pazzo a cercarmi il lavoro per portare a casa la pagnotta. Ma la mattina, se non ho progetti in corso, finché non apro le mail............chiuderlo la sera è molto più complicato!
Allungo i piedi sul divano, tv accesa sulle notizie economiche......password, invio.

Fanculo alla tecnologia! Spam: cancellate. Amici con consuete foto porno: cancellate. Banca, conto in rosso: cancellata. Clienti che dilazionano pagamenti: archiviate con parolacce al seguito. 
Pausa....caffé! Invito a colloquio di lavoro...
Invito a colloquio di lavoro come assistente alla responsabile delle politiche di marketing pubblicitario della XXXXX.Spa. 
Controllato che non sia uno scherzo, rispondo positivamente all'invito. Proattivo, concreto, con prosa efficace: paraculo insomma....

Venerdì pomeriggio alle ore 17: strano orario per un colloquio... 

Se conosco bene il settore, troverò l'ultimo galoppino che non avrà alcuna voce in capitolo......però mi piace incontrare potenziali clienti.



La settimana scorre placida.
Sulla mia agenda in outlook c’è un appuntamento che mi pesa come un macigno: venerdì ore 17 Franco.
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Sarò professionale. Giuro, sarò professionale. Sì, voglio proprio vedere come faccio a essere professionale pensando a come abbiamo scopato!
Ok. Flemma. Tutto andrà bene.
Venerdì ho l’elettricità addosso. L’invito all’incontro l’ho mandato con la mail della ditta, non con la mia, che non vedesse il nome. Sono stata distaccata e professionale.

Bzzzz, il cicalino “Gaia, io vado che sono le 4, ti arrangi con il tuo appuntamento? Sai vero che non c’è più nessuno?!” “Tranquilla Teresa, mi arrangio. Non c’è problema. Eppoi sai che resto sempre fino alle 6 al venerdì! Buon week end!”
Ecco ora sono sola…
Campanello. Mancano 10 minuti alle 5. Vado al citofono.“Sesto piano”
Mi tremano le gambe. Respira. L’ascensore si ferma. Mi appoggio al bancone dell’ingresso. Caviglie accavallate, con nonchalance.
“Permesso” La porta si apre. Lui. Gli manca il fiato per un attimo appena mi vede.
I suoi occhi si bloccano nei miei. Percorrono poi il mio corpo dalla testa ai piedi. Di nuovo quello sguardo. Mi guarda come se fossi nuda, sua proprietà, suo giocattolo.
“Da questa parte” lo conduco al mio ufficio, fingendomi più calma di quanto in realtà sono. Sento i suoi occhi fissi sul mio sedere.
Mi siedo alla scrivania e gli faccio un cenno verso la sedia.
Guarda me, guarda la porta. Non fa un fiato.
“Ci siamo solo noi. Sono già andati a casa tutti”
“La mail…” dice incerto. Intuisco la sua domanda: era una scusa?
“Sono 3 mesi che sto cercando un assistente. Il tuo biglietto da visita mi è sfuggito dalla borsa e il mio capo ha insistito perché ti contattassi. Hai portato un CV?”. Sono professionale, distaccata, ma sciolta.

“Certo, ma…” dice allungandomi un foglio.
“Hai un ottimo curriculum. Saresti interessato a lasciare il mondo dei freelance e inquadrarti nel noioso mondo dei dipendenti che in realtà devono smazzarsela come se fossero freelance? Avresti problemi ad avere un capo donna? Me, nel caso specifico. Ti avverto, posso essere una vera stronza”.



 “Che sai essere una vera stronza l'ho capito dal primo istante, che ami dominare il tuo territorio l'ho imparato nel tuo letto, che sai cosa vuoi e sai come prenderlo l'ho scoperto scopando con te. La sai tu una cosa buffa?...”, i suoi occhi arretrano un poco, si appoggia alla seggiola e incrocia le braccia.
“La cosa buffa è che sono qua, davanti a te, con il mio abito portafortuna di grisaglia, stirato di fresco e con la raccomandazione di mia moglie ad essere aperto, disponibile e accondiscendente con le richieste dell'azienda. Si è persino premurata di ricordarmi che uno stipendio sarebbe manna....”, le spunta il sorriso sornione....riconosco la gatta.
“Quindi: nessun problema ad avere un capo stronzo, ad essere un subordinato corretto e professionale, a rispettare il ruolo e a fornire il mio contributo all'azienda se mi vorrà, se mi vorrai..... L'orario?”

“Bah dalle nove alle cinque del pomeriggio, in prossimità delle dead line senza tregua....ma non vuoi sapere stipendio, inquadramento........le altre cose?”, risponde più che perplessa.

“No volevo solo sapere se l'orario di lavoro è terminato...”, non aggiungo altro.
Una settimana che i suoi occhi di smeraldo mi girano nella testa, averli davanti è troppo per non farmi graffiare. Mi alzo, giacca e cravatta via....ah un po' d'aria!

Già ride la gatta, mi segue roteando la poltrona dirigenziale.....”Ma che fai?”
“Inizio la prova orale.....sono il tuo nuovo assistente!”, mi piace leccare per primo.....



È dietro la scrivania, davanti a me. Sorride fuggevolmente. Si piega. Appoggia le mani calde sulle mie ginocchia e al contatto con la mia pelle fresca sobbalzo leggermente. Con gli occhi fissi nei miei, infila le mani sotto la gonna. E sale. Lentamente.
Sul mio viso si allarga nuovamente un sorriso. Questa collaborazione potrebbe essere più piacevole e meno insidiosa del previsto…

Le sue dita si mettono a giocare con il bordo dei miei slip. A tastare ogni centimetro del pizzo, a saggiare il leggero elastico. Come a soppesarne la qualità e la resistenza.
Di colpo con una mano afferra il bordo e strappa mentre due dita dell’altra si infilano prepotenti nel mio cuore caldo… caldo e umido… il suo sguardo è quasi sorpreso. Forse non si aspettava di trovarmi bagnata, ma è tutto il giorno che sono eccitata al pensiero di incontrarlo…
“Queste te le trattengo dal primo stipendio”, dico toccando gli slip stracciati nella sua mano dopo essermi ripresa dal gemito che la penetrazione digitale improvvisa mi ha strappato.
Sorride
“Ora ti rifondo…”
Alza la gonna, mi apre le gambe e trascina il mio sedere sul bordo della sedia. Con il viso affonda profondamente tra le mie gambe, e la sua lingua si fa strada tra le mie labbra. Tormenta un attimo il clitoride, poi scende. Scorre lungo la fessura, fino a dove può arrivare, fino a dove incontra la pelle della sedia. Poi torna su. Una mano è ferma saldamente sul mio gluteo e mi trattiene. L’altra si avvicina all’inguine. Un dito si unisce alla lingua. E insieme percorrono nuovamente la fessura. Un attimo sul clitoride e poi giù, di nuovo fino alla poltrona. Il mio corpo è già percorso da brividi e la sua mano inizia a soffermarsi su ogni singola parte sensibile, analizzando la mia reazione e provocando un gemito e un brivido o un fremito ogni volta che insiste per verificare… sta tracciando una mappa… sta studiandomi… studiando come farà felice il suo capo nei prossimi mesi…



Un colloquio diverso dalle aspettative................la mia lingua entra e scava,
Un lavoro nuovo e un capo stronzo.......................le mani carezzano, penetrano e toccano,
Un casino colossale all'orizzonte.........................la mia bocca avida, piena del suo dolce sapore,
Una irresistibile e pericolosissima donna..........i suoi gemiti sempre più acuti e incontrollati,
Un rischio atomico per la mia tranquillità.........il suo piacere che sale irruente.

Accucciato davanti alla gatta raccolgo il suo orgasmo, incerto se farà curriculum anche l'abilità nel cunnilingus, perso nel suo piacere...e ora.... che faccio?

Mi sovvengono le raccomandazioni ricevute, la certezza di avere le credenziali per essere suo ottimo assistente ma, soprattutto, la voglia di vedere ancora gli occhi smeraldo godere di me e con me.

Esalato l'ultimo fiato, Gaia, mollemente abbandonata mi guarda rilassata e appagata, sorride beata.
Sono troppo coinvolto, devo uscire di qua...pensare, meditare, riflettere. Non posso cedere all'istinto, alla foga dell'attrazione, non posso!

"Ci vediamo lunedì mattina.....", ecco che faccio la frittata!!!!
"Sicuro di essere l'unico candidato e che io ti assuma?", cerca la provocazione, ah sì?!?
"Chi altri è in grado di soddisfarti al pari mio? A lunedì mattina...." e lacerato dal dubbio abbandono l'ufficio.

Spero mia moglie non approfondisca i punti toccati nel colloquio, me ne verrebbe uno in particolare: il clitoride.

2 commenti:

  1. Strano ma sicuramente piacevole e soddisfacente modo di esibire il proprio CURRICULUM.
    Come sempre il finale in crescendo con risultati ben conosciuti.
    Dove sono i fazzolettini?????? Devo ricordarmi di
    averli vicino quando leggo i TUOI racconti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Roby, la potenza di questo racconto sta nel fatto di averlo scritto insieme a Sbronzolo... la carica che si riesce a costruire immaginando cosa potrebbe fare l'altro, cosa vorrebbe fare l'altro, cosa sogna l'altro è quello che dà questa magia, questo crescendo, questi effetti...
      Sono lieta che ti piaccia. E ne sarà lieto anche Sbronzolo.

      Elimina

Vuoi dirmi qualcosa?