... e incursioni di Sbronzolo...
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lunedì 25 giugno 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 3


Un altro capitolo della saga di Gaia e Franco, il quattromani con l'amico Sbronzolo...

Game over?
Mi bacia languida: soddisfatta l'urgenza del primo suo piacere, fa le fusa... troppo. Un lampo negli occhi, oddio!

Si alza in piedi sul letto, vuole farmi capire che è sua la tana: "Non prenderti troppe confidenze, sei nel mio territorio", ammorbidisce il messaggio con un sorriso sornione. La posso guardare, gustare con gli occhi e ammirarla nell'esibizione. La luce è finalmente ferma e costante: un faretto illumina il letto di luce gialla, non forte, diffusa. Le gambe paiono lunghissime: so che non lo sono, la prospettiva gioca a favore. I piedi divaricati ai miei fianchi, le cosce leggermente dischiuse. Il lucido fiore, morbidamente gonfio e tumido. Forzo il mio sguardo a proseguire la salita: il ventre piatto, l'ombelico leggermente sporgente e su, verso i globi dei seni. I capezzoli sparati: duri e sfrontati. Talmente eccitanti che vorrei stringerli, leccarli, morsicarli...

Terza piena e florida, anche se una misura non può sintetizzarne la bellezza....le aureole regolari, scure e simmetriche. Quasi un'opera d'arte, ma io non sono esteta che guarda solo, sono amante e voglio godere con lei e di lei. Con le mani dietro alle sue ginocchia, la costringo a piegar le gambe: vieni giù da me il messaggio...."Dove credi di andare? Volevi stendermi, ce l'hai fatta.....ora sono io che voglio. Voglio correre!". 

Fisso il suo volto con i due smeraldi incastonati nel trucco di lei che va lentamente sciogliendosi....



E così mi tiri giù, eh?… I tuoi occhi stanno dicendo più di queste quattro parole che mi hai detto. Anch’io ti voglio. Ma qui comando io.

Lentamente, per dargli il tempo di immaginare mille cose riguardo all’evolversi della situazione. piego le ginocchia e mi metto carponi. Il mio spirito felino è sempre in agguato. Sono sopra di lui. I miei occhi nei suoi. I nasi quasi si sfiorano. Si aspetta un bacio. Non l’avrà. Un sorriso mi passa fulmineo sulle labbra, gli occhi si fanno fessure. Muovo verso il suo orecchio. “E cos’è che vorresti? Correre?” sussurro. Le sue mani sulla mia schiena, sui fianchi.

“Voglio te!!”

La risposta arriva nel mio orecchio, seguita dalla lingua che percorre tutte e le curve del padiglione, mentre le sue mani con fermezza spingono il mio sedere verso il basso per far aderire il mio bacino al suo. Mi tiro su di colpo. Mi stacco da lui. Lo domino. Mi guarda un attimo frastornato.

Il suo sesso continua a svettare sfrontato puntando verso il mio, allineato giusto sopra.
Allargo piano le ginocchia per scendere su di lui. Sento la cappella ormai a contatto con le mie grandi labbra… muovo il bacino avanti e indietro, oscillo. L’eccitazione cresce ancora di più.

Dopo averlo preso in bocca e dopo aver provato la sua bocca ora ho voglia di averlo dentro di me.
Di colpo mi calo su di lui. Mi manca il fiato. Ho scelto io,ma evidentemente non ero pronta. Avevo sottostimato la dimensione … e dentro di me… è … oddio …

Nemmeno lui se l’aspettava. La stretta delle sue mani sui miei fianchi è aumentata e dalla sua bocca è uscito una specie di ruggito…l’espressione del possesso…
Riprendo fiato. Ci guardiamo. È una sfida. Contemporaneamente iniziamo a muoverci, dapprima lentamente, il suo sesso scorre nel mio, perfettamente aderenti, perfettamente in sincrono… un gemito ad ogni penetrazione. Poi la frenesia ci assale, la voglia cresce, il ritmo aumenta.






Oh! Come la cavalco la tigre.....eccome....no, anzi....è lei che cavalca me! Il suo corpo ondeggia sul mio, le sue tette, puro spettacolo per i miei occhi, dominano il mio orizzonte.
Il mio sesso abbracciato dal suo nucleo caldo e aderente. Sento che il piacere monta la sua vulva è morbida guaina e le vibrazioni dei nostri colpi diventano armoniche.

Ehi ferma, ferma....mi divincolo dalla sua presa, mi tolgo da sotto. Piccola vittoria il suo sguardo ferito dalla privazione del mio cazzo. Sorrido e capisce immediatamente come la voglio prendere. Si gira ed il panorama del suo piacere si dischiude davanti ai miei occhi. 

Un colpo, un solo fendente e sono di nuovo in lei. Profondo più di prima e molto più padrone del ritmo. Ora cara mia, guido io! Uno schiaffo sulla natica la fa ruggire: una lieve frustata che le indurisce i fianchi alle mie spinte. I movimenti lineari del mio uccello sono guidati dalla frenetico voglia di esplodere. La mia mano corre a strapparle un gemito appena le sfioro il clitoride dritto e duro. Il materasso attutisce come può e le vedo affondare il volto nel cuscino....lo sporcherà del trucco. Qualunque pensiero pur di godere ancora del piacere senza esplodere nell'orgasmo.....corri, corri..... 






Oh, sì… da dietro… mi è sempre piaciuto. Le spinte, il ritmo e la profondità sono completamente diversi… Le sue mani sui miei fianchi a regolare, a comandare, a decidere. Ho voglia di venire ancora, di sentire il fremito che mi percorre, il brivido che mi sconquassa.

Eccolo sta arrivando… No, cazzo, perché rallenti?!?!? Così lo perdo!
Ruggisco un “No!”
Mi manca il fiato! Mi ha rubato l’orgasmo! Ora devo ricominciare…

Si è fermato un attimo, sta ansimando… la sua mano percorre la mia schiena, dal gluteo fino al collo… stringe e poi torna a seguire la curva della dorso. Ho capito! L'ha fatto per prolungare, per rimandare, per godere ancora e più intensamente… però…

Acquattata, col viso nel cuscino, il bacino sollevato, girato il più possibile indietro a permettere al suo sesso di aderire il più possibile e affondare completamente. E ora è lì, a fondo. Le sue palle schiacciate contro le mie grandi labbra a sfiorare il clitoride… cerca di rimanere immobile mentre mi tiene i fianchi e li tira verso di sé, come a volermi penetrare ancora di più, più a fondo, più completamente, più perdutamente…
Inizio a ruotare piano il bacino, avanti e indietro. Lui geme. Affonda le dita nella mia carne. E geme.
Il suo sesso ricomincia a scorrere, lentamente. Le sue mani bloccano di nuovo i miei fianchi ruotati in su. E inizia a muoversi… si allontana, si sfila, e ritorna. Affonda in me. Dapprima con piccoli movimenti,per poi allungarli. Sfila completamente il suo sesso e lo riaffonda completamente.

Il ritmo aumenta. I miei seni ballano, ondeggiano, si scontrano. I suoi lombi colpiscono i miei glutei. Il rumore delle sue palle contro la mia vulva, sciaff sciaff sciaff. Mi sto eccitando ancora di più. Una mano lascia il fianco e scorre lungo la schiena. La lascia. Uno schiaffo. Inatteso. Gemo. Godo. Ancora uno. Ancora uno… sto per venire, la sua mano si sposta a toccare il clitoride e io esplodo in un grido di soddisfazione e compiacimento. L’intensità di quest’orgasmo è tale che i miei muscoli si contraggono senza regola e il suo sesso è quasi stritolato tra una spinta e l’altra.
La sollecitazione che gli ho provocato è tale che anche lui non ce la fa più e con un’ulteriore spinta inizia a venire. E continua a spingere, ritrarsi e affondare fino a quando l’eccitazione non è del tutto esaurita.
Le sue dita hanno ormai lasciato le impronte nella mia carne.
Il gluteo è rosso dagli schiaffi ricevuti.
I seni ondeggiano a un ritmo più lento



Molle esco e stramazzo al suo fianco, esausto e svuotato. Appagato e arreso.....che sensazione deliziosa....allargo le braccia per accogliere il suo corpo contro il mio
“No, no, no abbiamo fatto una cazzata, è stato bello ma ora vai, non cercarmi più. E' stata follia pura!”, gli occhi sono tornati fredde pietre preziose. Sono basito, esterrefatto, incredulo....
Ma ha ragione: ha profondamente ragione. 

Raccolgo i miei quattro stracci e la guardo: ha ragione ma gli occhi lucidi mostrano che anche a lei spiace congedarmi con questa fredda consapevolezza. Il destino ci ha fatti incontrare, il destino deciderà cosa accadrà in futuro. Ho moglie, responsabilità, lei forse pure. Una notte bellissima, una fusione completa e totale. Punto. Fine. Game over.....

Non credo al destino, mai creduto....un biglietto da visita mi cade nel corridoio....può essere portato via dalla scopa nel pulire oppure.....oppure.....ecco: io spero sia oppure....

Accompagno la porta alle mie spalle non posso non leggere il suo cognome.....lo dimentico, lo dimentico, lo dimentico, lo dimentico......ma io non dimentico nulla.....accidenti!

1 commento:

  1. Bellissima descrizione del corpo di Lei in piedi sopra di Lui.
    Le Tue ginocchia che si piegano rapidamente e Lui che entra su di TE.
    Sei TU da sopra che comandi il gioco,anche se Lui vuole in altra posizione.
    Ottiene quel che vuole e insieme raggiungete ansimando il reciproco piacere.
    Il tutto è durato lo spazio di una notte da sogno ma che non può avere futuro.
    Ognuno per la sua strada con il ricordo
    di quei momenti, il profumo l'uno dell'altra.
    La tigre non sempre è predatrice volendo sa essere preda.

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