... e incursioni di Sbronzolo...
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venerdì 1 giugno 2012

Smeraldo notturno con ritmo - cap. 1


Questo è un racconto a quattro mani con l'amico Sbronzolo.
E' un racconto, quindi fantasia... forse...


1. Tuz,tuz,tuz,tuz


Tuz,tuz,tuz,tuz
Ma che cazzo ci faccio in discoteca il sabato sera!

Tuz, tuz, tuz, tuz
Torme di ragazzini si agitano, si scontrano, si approcciano

Tuz, tuz, tuz, tuz
Sono fuori quota ormai, però agli amici sedotti e abbandonati come si può rifiutare la compagnia nella sbronza consolatoria con la speranza di abbordare il famoso chiodo schiaccia chiodo. Dai che stasera devo fingere di essere felice e fare da motivatore al tapino. Persino mia moglie mi ha canzonato con un sms quando ha saputo dov'ero!

Uffa....si bellissimo, uh se mi sto divertendo,...si la vedo quella bella figa...(avrà 20 anni tutti insieme, ce ne vogliono due per fare i miei!), siiii me la scoperei, anzi vai tu che sei un martello, dai vai a conoscerla...ti aspetto...

Tuz, tuz, tuz, tuz,
Mojito...a quanti sono? bah dettagli... 
Sguardo circolare che comincia ad essere leggermente vacuo: alcool o sonno? Dai, su prendiamo un po' d'aria! La discoteca affaccia su una splendida terrazza dove i fumatori sfogano il vizio, il volume della musica diventa sopportabile e consente di scambiare qualche parola non urlata a squarciagola. Accendo pure io la piccola brace e aspiro vorace la prima boccata.

Due occhi verdi, verde smeraldo, la prima cosa che noto di lei. E' scostata dal gruppo che pare essere di suoi amici. Sembra triste, pensierosa. Le braccia incrociate in grembo. Giochi di luce la illuminano a scatti: ma tenete ferma la luce che mi sembra di guardarla in diapositiva! Mi vede e gli occhi mutano d'espressione: non più placidi e riflessivi, un lampo di fiera sfida. Che cazzo hai da guardare il loro messaggio. Mii che caratterino, quella graffia ne sono certo....e andiamo a farci graffiare un po'....

Difficile l'approccio....lo è sempre: ci siamo già visti....vuoi una sigaretta....ti offro qualcosa.... 
"Dov'è il cadavere?", chissà quanti ne ha già vaffanculati con quegli occhi questa sera! Fortuna che ho la corazza...

Mostra le unghie, ho visto giusto: graffia. Carica il colpo, la interrompo:
"Il cadavere di quello che hai ucciso prima di me con lo sguardo....con me, per ora, è solo tentato omicidio, ti puoi ancora salvare...", accompagno la frase fissandola come fosse nuda e io affondato nella sua carne. So lasciar leggere dentro di me, quando voglio. Promettere con gli occhi è la mia passione. Mantenere è un altro paio di maniche...non mi lascio intimidire dalla sua raffinata bellezza, sono curioso di scoprire se c'è chimica, empatia, curiosità...




Mi sfugge un sorriso, approccio originale: “L’ho nascosto dietro un divanetto… Ma non dirlo a nessuno” Lo dico con voce tagliente. La promessa di commettere un altro omicidio. Di solito anche se faccio una battuta, detta con questo tono prendono paura e mi lasciano in pace. Si capisce subito quando non è aria. Invece continua a guardarmi con questo sguardo. Sono abituata a essere spogliata con gli occhi, ma questi occhi sono più penetranti, indagatori. 

“Sarò una tomba”, lo dice alzando una mano in segno di promessa e sfoderando un sorriso a 52 denti. Fisico asciutto, non troppo alto, occhi penetranti… capelli brizzolati?
“Non ti senti un po’ fuori posto?”, gli chiedo a bruciapelo. L’ho preso alla sprovvista. Il sorriso sparisce, si forma una piega nel centro della fronte. Quindi gli occhi si distendono e si riapre il sorriso, ci mett e un attimo per realizzare a cosa mi riferivo e con lo stesso tono ammiccante diprima risponde: “Sono in missione”.
“Ah, capisco… stai seguendo tua figlia, che non stia con brutte compagnie?”, che stronza so essere quando invadono il mio spazio!




L'unghiata della figlia mi graffia la schiena: vuole giocare a fare la stronza.... certo sarebbe più credibile se non avesse sciolto le braccia, non si fosse toccata i morbidi capelli ondulati e ora non giocasse con il ciondolo che le pende al collo. Il suo corpo mi invita a proseguire, seguo la sua mano con lo sguardo e i miei occhi cadono sui suoi seni. Se non ci fosse quella cazzo di luce!

Scommetto il portafoglio che i capezzoli sono già induriti e premono sui tessuti. Mentre mi chiedo di che colore sia il suo intimo, se è depilata o nature.... per nulla interessato a risponderle per le rime. La guardo e i suoi occhi sono il semaforo: verde....via!

“Sto seguendo una pista: una killer seriale sta mietendo troppe vittime nel locale, la descrizione corrisponde....”, le prendo la mano e l'accompagno per un giro su se stessa. Mi segue nella piroetta. Si lascia trasportare tenendomi la mano.....errore...

I suoi amici ci guardano perplessi, lei con un cenno li tranquillizza. Ma che sto facendo? Dai! Sono qua con l'abbandonato, non posso...eppure un fremito quando le ho preso la mano, una scarica. La voglia di conoscerla, sfidarla, cavalcarla.... 
“Non sei tu, la killer ha il culo solo bello....il tuo è stupendo”, perfetto dai, pigliamoci del porco, uno schiaffo e andiamo a casa belli contenti..... 




“Allora, se non sono io, dovrai continuare la tua ricerca...”. Il suo sguardo magnetico mi ipnotizza. E la sua mano, calda, asciutta, sicura… non riesco a lasciarla.

“Peccato…”, aggiungo mentre i suoi occhi mi esplorano. Con un movimento repentino e che non riesco a cogliere, improvvisamente sono tra le sue braccia, mi tiene in una stretta ferrea… macché stretta, è una presa di valzer. Oddio, ora sprofondo! Si mette a farmi ondeggiare ad un ritmo che sente solo lui e non c’entra con quello che abbiamo attorno… Però, senti che schiena forte. È un buon segnale.

“Non sarai tu la killer, però mi hai steso!” mi sussurra nell’orecchio. Le sue parole, la presa, il suo alito caldo sulla mia pelle,hanno l’effetto di una frustata. Un brivido mi percorre la schiena e un’onda di eccitazione mi invade. Sento i capezzoli spingere con maggiore forza contro la stoffa del reggiseno. Un calore improvviso nella parte bassa della pancia.
Mi incuriosisce quest’uomo, mi eccita questo suo modo di fare. Non è certo come i maschi che mi girano intorno di solito! È sicuro di sé e ha questo sguardo… mi fa sentire nuda e … posseduta.

Chissà, mi stuzzica… e se… proviamo.
“Questo è niente, se te la senti, so io come stenderti!”





Al sentire le sue parole, mi immobilizzo, la tengo abbracciata a me. Ma che cazzo mi è venuto in mente! Farla piroettare nel valzer! Ora la butto in vacca, due risate, stretta di mano e lieto di averti conosciuta. L'aroma di lei penetra e rompe le difese, il mio uccello palesa la mia eccitazione. Premo il suo ventre sul mio mentre la ragione mi dice di allontanarmi. Il sangue è poco, troppo poco, e va solo a gonfiarmi l'inguine. Ha vinto lui:

"Non so nemmeno il tuo nome.....", allontanati, allontanati! Le mie braccia non ascoltano, i nostri visi sono vicini, le nostre bocche separate. Se si toccano è finita: devo resistere, controllare la situazione.

"Gaia", perfetto! Un nome, un programma: gioia, allegria, accoglienza......la guardo e mi immergo negli occhi verdi. Sarò idiota! L'abbordo e mi ritraggo!?! Ma che ritraggo e ritraggo, le sto sbattendo l'uccello sulla pancia! Dai, suvvia, un po' d'onestà. Non resisto....la ragione crolla, di più, si schianta:

"Franco piacere, se non mi stendi adesso soffrirò di priapismo per il resto della serata. Anzi spero non ti dia fastidio...non ho nessun coniglio in tasca, solo voglia di te", non le lascio il tempo di digerire la battuta cretina che la mia lingua è tra le sue labbra.

Resiste?!? Per un attimo resiste: oddio vuoi vedere che tra i suoi amici c'è il fidanzato, marito, compagno!?! Temo di essere gonfiato di botte...ma chissenefotte, stringo il corpo di lei e affondo il bacio: schiude le labbra e mi aggredisce con la sua voglia. Cazzo come bacia bene: avvolge, esplora e invade....... Un bacio che vale un pugno in faccia....Apro gli occhi: due fari verdi mi scrutano leggermente strabici per la vicinanza..... 




Che buon sapore. Strano perché stava fumando e io odio i fumatori… Non ci contavo, onestamente. Sa di mare, di fresco, di menta, di brezza… una brezza fresca, che aumenta i miei brividi lungo la schiena.
E guarda che occhi! Con la luce di prima non li avevo visti bene… certo: non sono belli come i miei, ma questo grigio-verde è decisamente intenso. Non voglio lasciare queste labbra.
Chiudo di nuovo gli occhi, ma nello stesso istante lui si stacca e mi guarda ancora più intensamente. Anche se lo sguardo ha un che di incerto. Mi mordo leggermente il labbro inferiore, il gesto non gli sfugge. Avvicino le labbra al suo orecchio: “Che ne dici di andare da me a liberare il coniglio?”

Non risponde, mi stringe a sé. La sua eccitazione è forse ancora più forte di prima. I suoi occhi sono persi nel profondo dei miei. Sta titubando. Sta pensando freneticamente.
Mi sciolgo dalla sua presa, anche se a fatica, saluto con la mano i miei amici e prendendolo sotto braccio mi dirigo verso l’uscita.

A metà della pista incontriamo un gruppetto di 3 uomini che ci guardano. Devono essere gli amici di Franco. Lo capisco dagli sguardi e dalle gomitate che si scambiano. Eh, già, ragazzi miei, lui ha rimorchiato questo bel pezzo di figliola e voi niente! Sorry!
“Dov’è la tua macchina?” 
“Non possiamo andare da me… mia moglie…”
“Non ho detto che andiamo da te. Ti ho chiesto dov’è la tua macchina!”

Fa un gesto. Ci avviamo. Mi apre la portiera del passeggero. Che bel gesto! Sale anche lui e come mette le chiavi nel quadro la mia bocca è di nuovo sulla sua. Voglio ancora quella brezza fresca! La mia mano sul suo petto a sbottonare la camicia, a tastare il suo corpo, i suoi capezzoli… E lui fa altrettanto: la sua mano sul mio corpo, afferra il mio seno, lo strizza,cerca il capezzolo e lo tormenta. Ho il respiro affannato. Ho voglia di spogliarlo. Ha un buon odore. Lo voglio!

Mi stacco repentinamente “Parti! Direzione fiera.” Mi raddrizzo nel sedile e lascio la mano sulla sua coscia.



Direzione fiera, direzione fiera...la mano sulla coscia....direzione fiera. A me che cazzo frega della fiera!!!! Blocco la macchina a lato strada, una piazzola illuminata da un lampione: stasera la luce mi sta proprio sul cazzo! Scendo e vado al lato passeggero. La voglio qui, ora. La estraggo dal sedile, lei si alza in piedi e ride, già sa che non sarò delicato o sensuale: puro istinto. Dieci secondi e i pantaloni sono sull'asfalto ai miei piedi, le mie dita hanno scostato il perizoma e affondano nella figa bagnata di desiderio. 

“Ci possono vedere.....”, preoccupazione vana, tradita da un gemito...
“Che guardino pure, io ti voglio...”, ormai sono strafatto dalla voglia di goderla.

Sorride e leva la camicetta, slaccia il reggiseno e mi offre i chiodi dei suoi capezzoli da leccare, mordere. Mi stringe l'uccello tra le mani. Senti! Senti com'è duro, pieno, bagnato! Mi pare di esplodere se non lo metto al caldo. Torna a sedersi e sporge il corpo per prenderlo in bocca. In un sol colpo il mio glande scompare tra le labbra rosse. Con la mano accompagna il movimento del pompino. Ha voglia, la mia stessa voglia: animale, scomposta e irrefrenabile.... No, no, no, no......sì, sì.....si......Si' SI'.

Vorrei dirle che sto venendo, di rallentare, di scostarsi....ma ne vorrei di cose...le vengo in bocca, non si scompone, accoglie gaia il mio primo piacere. Gaia.....accogliente..... 

Ride, ride di quanto è stata brava a farmi esplodere nell'orgasmo. La guardo asciugarsi con un fazzoletto, le tette al vento, la camicetta in terra..... Sono lì, calzoni calati a bordo strada...

“Hai detto direzione fiera? Andiamo.....grazie dell'antipasto. Il primo lo cucino io....”
“Ho ancora fame....”, che sguardo carico di promesse, gli occhi verdi ora segnale di assoluta complicità....

Mentre le ruote mordono l'asfalto per andare in direzione fiera, la mia donna non indossa la camicetta, le bellissime tette al vento........direzione fiera, arriviamo!

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